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Quando nel giugno scorso il Botswana ha depenalizzato le relazioni omosessuali, facendo scendere il numero di paesi che criminalizzano gay, lesbiche e bisessuali a 69 (il numero più basso da quando questo tipo di leggi viene monitorato), qualcuno ha sperato che anche in Africa la tendenza potesse essere questa e che altre nazioni ne avrebbero seguito l’esempio. Se mai dovesse essere così, però, sarà necessario attendere ancora: sebbene la notizia sia trapelata solo nei giorni scorsi, infatti, lo scorso luglio il Gabon ha promulgato (senza pubblicizzarlo) un nuovo articolo del codice penale in cui i rapporti omosessuali sono puniti con una pena fino a sei mesi di carcere e 5 milioni di franchi CFA (più di 7.600 euro) di multa.

Le nazioni che criminalizzano l’omosessualità sono dunque tornate 70 e gli effetti della nuova legge, in una comunità che già doveva agire di nascosto per via della riprovazione sociale, non hanno mancato di farsi già sentire: la polizia corrotta ha già cominciato ad arrestare sospetti omosessuali per farsi dare tangenti per il rilascio, come hanno confermato sia alcuni attivisti che due uomini che sono stati liberati solo dopo aver pagato gli agenti.

Persecuzioni in Nigeria

E nel resto del continente le cose continuano come e peggio di prima. La scorsa settimana 26 giovani nigeriani sono stati arrestati dalla polizia islamica dello stato di Kano, nel nord del paese, per aver partecipato a una festa vestiti in abiti femminili. “È una vergogna che degli uomini e buoni cittadini possano adottare un simile comportamento e agire come donne” ha dichiarato il comandante aggiunto della polizia, Tasiu Ishaq, spiegando che i ragazzi verranno rimandati alle loro famiglie, già sensibilizzate sui buoni comportamenti da mettere in pratica. La regione di Kano fa parte degli stati del nord del paese dove, dal 2001, è in vigore la sharia e la polizia islamica può arrestare le persone che agiscano in modo non conforme alla legge religiosa.

Ma se al nord della Nigeria non è facile vivere, nemmeno in altre zone del paese la situazione è tranquilla. Venti studenti sono stati infatti espulsi dalla scuola cattolica Bishop Nwedo Memorial Boys’ High School di Umuahia, nel sud della Nigeria, dopo che alcuni di loro avevano confessato di aver interagito sessualmente con dei compagni. La notizia ha destato parecchio sconcerto sia nell’ambiente della scuola (dato che chi ha confessato si aspettava il perdono e non l’espulsione) che nelle famiglie dei ragazzi, mandati via alla vigilia degli esami annuali.

Michele Benini
©2019 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

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