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Viviamo, come ci dicono spesso, nell’era dell’informazione, dei social media, di (anche troppa) comunicazione fatta tramite ogni mezzo possibile e diffusa in modo mai sperimentato prima. Ma negli ultimi anni ha ritrovato un’insperata popolarità – senza che fosse mai davvero passato di moda – uno degli sport più antichi praticato da tutte le autorità nella storia: la censura sui libri.
In questo caso, la censura sui libri a tematica LGBTQIA+, ovviamente, con il nobile scopo di proteggere le persone più giovani.

Lo scorso 11 febbraio, in Bangladesh, migliaia di persone appartenenti a gruppi islamisti hanno manifestato per chiedere al National Curriculum and Textbook Board (NCTB, l’organizzazione governativa che autorizza l’utilizzo dei libri di testo nelle scuole del paese) che venissero rimossi alcuni nuovi capitoli da due libri di testo per le scuole, a disposizione di ragazzɜ dagli 11 ai 13 anni.

Manifestazione per chiedere la rimozione di questi libri

Manifestazione per chiedere la rimozione di questi libri © Foto di Rehman Asad / Agence France-Presse

Questi capitoli contengono riferimenti alle relazioni tra persone dello stesso sesso, alle identità di genere, ma anche alla teoria dell’evoluzione di Charles Darwin. La NCTB ha annunciato di aver rimosso i libri “a causa di alcune critiche ricevute e per ridurre il carico di lavoro degli studenti”, dato che, come ha dichiarato il portavoce dell’ente Mohammad Mashiuzzaman

“in molte scuole delle aree rurali non esistono insegnanti con una preparazione tale da lavorare su argomenti così controversi”.

È di pochi giorni dopo, il 14 febbraio, un comunicato del Ministero degli Interni della Malaysia che annuncia di aver ritirato dal mercato tre libri (The Tale of Steven di Rebecca Sugar, Jacob’s Room To Choose di Sarah e Ian Hoffman ed il malese Aku di Shaz Johar). Secondo il Ministero,

“tutte e tre le pubblicazioni hanno contenuti che vanno contro la morale. Aku ha contenuti osceni ed immorali che sono contrari ai valori della società malese”. Gli altri due “sono stati creati per promuovere uno stile di vita LGBT, che è una minaccia a ciò che viene insegnato dalla religione e dalle nostre tradizioni”.

censura anti LGBTQIA

In Tanzania, intanto, in un incontro con le università, la presidente Samia Suluhu Hassan ha dichiarato: “Se sei tanzaniano, vivi secondo la nostra cultura”, mettendo in guardia dalle “pratiche importate dall’estero”, come le relazioni tra persone dello stesso sesso, che per un importante membro del Chama Cha Mapinduzi (Partito della Rivoluzione, al potere in Tanzania dal 1995) sono “diffusissime” negli atenei e “contrarie alla nostra cultura e vietate dai testi sacri”.

Forse anche a causa di questi richiami, il ministro dell’Istruzione Adolf Mkenda ha annunciato il 13 febbraio che verranno rimossi dagli scaffali delle biblioteche scolastiche i libri che “contraddicono le norme culturali e la morale” del paese. Tra i libri all’indice si trovano Sex Education: A Guide to Life, basato sulla serie Netflix per adolescenti; An ABC of Equality, per il modo in cui tratta argomenti come orientamenti sessuali e identità di genere, e la serie di libri per ragazzi Diario di una schiappa dell’autore e fumettista statunitense Jeff Kinney.
Mkenda ha dichiarato che la lista completa dei libri “inaccettabili” da rimuovere dalle scuole è in corso di elaborazione e sarà pronta a breve. Ha invitato i genitori a ispezionare gli zaini dellɜ figliɜ per assicurarsi che non li abbiano.

censura anti LGBTQIA

Nel mirino di queste ondate di censura, ci sono anche i libri delle edizioni Usborne Che cosa mi succede?. Mirati ad un pubblico di preadolescenti, spiegano loro i cambiamenti che attraverseranno durante la pubertà, accennando all’omosessualità, al fatto che si “potrebbero avere forti sentimenti per una persona dello stesso sesso”.

In Kenya, un gruppo di religiosi (cristiani, musulmani ed indù) hanno chiesto – ed ottenuto – al governo di

“proteggere i minori da certe dottrine che provengono dall’occidente”.

“Noi”, si legge nel comunicato dei religiosi, “non possiamo chiudere gli occhi di fronte al fatto che il liberalismo occidentale è un cavallo di Troia nelle nostre società, e che porterà alla distruzione della famiglia. Se ci apriamo al mondo LGBT ed alla sua diversità, allo stesso modo ci troveremo, a breve, ad accettare i rapporti con gli animali”.

Un portavoce del ministero dell’Istruzione ha dichiarato che “chi ha importato il libro in Kenya dovrebbe essere arrestato”, dato che era già stato rimosso dalle librerie, essendo contro la legge. Inoltre, ha confermato che il presidente William Ruto, come il suo predecessore, non si chinerà alle “pressioni” dell’occidente per legalizzare i rapporti tra persone dello stesso sesso, che sono illegali in Kenya, con pene fino a 14 anni di reclusione per i trasgressori.

Pressioni dell’Occidente? In realtà, se diamo un’occhiata alla situazione negli Stati Uniti, il panorama non è affatto roseo. Secondo quanto ha riportato l’organizzazione no profit PEN America, tra il 2021 ed il 2022 in 138 distretti scolastici di 32 stati (con il Texas a farla da padrone, come spesso accade in questi casi) sono stati rimossi dagli istituti 1.648 titoli (per un totale di 2.532 censure). Il 40% dei casi riguarda tematiche inerenti al mondo LGBTQIA+ (il 9% il mondo trans in particolare), e una percentuale simile ha come protagonista una persona afroamericana. Questi divieti coprono 5.049 scuole su tutto il territorio nazionale, e colpiscono circa quattro milioni di studentɜ (quasi il 10% del totale dellɜ studentɜ).

BAN di libri dagli istituti scolastici in USA

@ Fonte: PEN America

Mentre esistono tentativi da parte del partito repubblicano, di imporre un divieto alla “sessualizzazione” dei bambini a livello federale (“sessualizzazione” è un eufemismo per indicare le tematiche LGBTQIA+), è in corso la campagna contro “l’indottrinamento dell’ideologia di sinistra” da parte del governatore della Florida Ron De Santis.

Ron De Santis, Governatore della Florida

Ron De Santis, Governatore della Florida © Foto di AFP / Getty Images

Sono 176 i libri rimossi dalle biblioteche scolastiche, fino ad adesso, dalla contea di Duval, nell’ambito di un’operazione più ampia in corso in tutto lo stato.
Le leggi, che ne vietano i contenuti e affermano che l’essere “oppressa” o “privilegiata” per una persona dipende dal sesso o dall’etnia, sono talmente punitive che il quotidiano britannico The Independent ha pubblicato un articolo nel quale alcuni insegnanti dichiarano di avere svuotato la propria biblioteca in classe per non avere problemi.

Jonathan Friedman di PEN America dichiara:

“Il numero di censure continua a crescere e la loro intensità è sempre più forte. Se fino a poco tempo fa si toglievano i libri dalle biblioteche sotto la spinta di gruppi di genitori, oggi gli insegnanti hanno paura di perdere il loro posto di lavoro, o di venire incriminati

Tra i titoli censurati ci sono i libri per bambini della serie Gli orsi Berenstain e la biografia del giocatore di baseball afrocubano Robert Clemente, che racconta gli sforzi fatti per affermarsi in un ambiente razzista come quello del baseball americano negli anni ‘50.

 

Alessandro Garzi
©2023 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da foto di Rehman Asad / Agence France-Presse

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