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Ed ecco finalmente che dalla Tunisia ci comunicano qualche buona notizia, anche se è troppo presto per festeggiare: sono state rilasciate cinque delle dieci persone arrestate il 24 marzo nella capitale dopo un’irruzione di polizia in un appartamento privato. Si tratta delle due ragazze, accusate assurdamente di prostituirsi con un gruppo di otto omosessuali (sic!), e di tre ragazzi. L’accusa di sodomia (reato previsto dall’articolo 230 del codice penale tunisino e punito con il carcere fino a 3 anni) è caduta per tutti, come sono cadute altre accuse pretestuose. E soprattutto si nota un cambiamento sostanziale nel modo in cui le autorità hanno gestito la faccenda: a differenza che in passato, gli otto omosessuali non sono stati costretti a subire il famigerato “test anale”, un esame clinico totalmente privo di basi scientifiche già bollato dall’ordine dei medici tunisini come “non consentito e non giustificato” [Il Grande Colibrì].

Purtroppo rimane il fatto che cinque ragazzi sono ancora in prigione, perché per loro persiste l’accusa di consumo di cannabis: la polizia sostiene di aver trovato tre (3!) spinelli nell’appartamento. E rimane anche il fatto che tutta la vicenda mostra come alcune evidenti violazioni dei diritti umani macchino l’importante cammino verso la democrazia che la Tunisia sta continuando a percorrere nonostante le difficoltà economiche e politiche e nonostante gli attacchi terroristici: dopo la caduta della dittatura, la polizia continua a poter fare irruzione nelle abitazioni con accuse assurde , le persone possono finire in carcere senza vedere un avvocato per molti giorni, i rapporti sessuali tra adulti consenzienti sono ancora considerati un crimine.

Per questo la lotta per i diritti delle persone LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e interessessuali) in Tunisia non si può fermare e non si fermerà. La mobilitazione del movimento arcobaleno in Tunisia [Il Grande Colibrì] e in Italia [Il Grande Colibrì] sembra aver dato i primi frutti positivi, ma è davvero solo l’inizio. E nel comunicato con cui abbiamo annunciato le ultime novità lo ribadiamo: “Vi promettiamo che andremo avanti, con impegno, anche con progetti ambiziosi” [Facebook].

 

Pier
©2016 Il Grande Colibrì

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