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Cosa fanno i social network quando segnaliamo un contenuto d’odio? Se la vostra impressione è che Facebook, Twitter e YouTube nascondano la testa sotto la sabbia, non è colpa del vostro pessimismo: nella maggior parte dei casi la risposta dei social è proprio quella di ignorare le segnalazioni degli utenti e di lasciare che l’odio dilaghi sul web. Lo dimostra una ricerca condotta dall’European Grassroots Antiracist Movement (Movimento antirazzista europeo di base; EGAM) in 14 paesi europei: l’associazione, nata dopo le violenze di Rosarno, ha calcolato quanti messaggi d’odio venivano cancellati dopo essere stati segnalati.

In generale, i social network hanno eliminato meno di un terzo (31%) dei contenuti d’odio. Su tutti i fronti del pregiudizio si registrano percentuali vergognose nella soppressione dei messaggi segnalati, ma i numeri diventano particolarmente inquietanti quando si parla di negazionismo (15%) e di sessismo (10%).

Va detto che tra i diversi social ci sono grandi differenze. Facebook è quello che si è comportato meglio, eliminando il 55% dei messaggi segnalati: l’attenzione su razzismo e odio anti-rom si è dimostrata alta, ma il sito di Zuckerberg continua a chiudere gli occhi su negazionismo e sessismo. Sono i due temi, insieme al razzismo, su cui si è comportato peggio YouTube, che ha cancellato appena il 22% dei contenuti d’odio. Ma Twitter è riuscito a fare addirittura peggio, con un tasso di eliminazione del 15% e con un comportamento particolarmente vergognoso per quanto riguarda i messaggi islamofobi, xenofobi e misogini.

odio tollerato social network

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Contenuti d’odio cancellati per forma d’odio e per social

Grandi differenze si notano anche tra i diversi paesi: la Francia e la Lettonia sono gli unici due stati in cui la maggioranza dei contenuti d’odio è stata cancellata, mentre in fondo alla lista si trova sorprendentemente la Norvegia, con appena il 7% dei messaggi eliminati. Nella classifica dei peggiori, la seguono l’Ucraina (11%) e l’Italia (23%), dove il primo a dare il cattivo esempio sui social network è Matteo Salvini, ministro dell’interno e capo de facto del governo.

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Contenuti d’odio cancellati per stato

Sono interessanti anche alcune differenze più sottili. Per esempio, i contenuti d’odio contro i musulmani sono soppressi in tutti i casi in Austria e in Francia, ma non sono mai stati cancellati in Germania, Norvegia, Regno Unito e Slovenia. L’omofobia è la forma d’odio più sanzionata dai social network in Ucraina ed è tenuta d’occhio abbastanza decentemente anche in Austria e in Francia, mentre in Italia, Norvegia e Turchia non è stato eliminato neppure un messaggio contro le persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali).

In Italia, dove le rilevazioni sono state effettuate da SOS Razzismo, sono stati tollerati non solo tutti i messaggi omofobi, ma anche tutti quelli antisemiti e negazionisti. Anche il sessismo è stato sanzionato pochissime volte. L’attenzione maggiore è stata data ai contenuti razzisti, che comunque sono stati cancellati solamente il 30% delle volte.

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Contenuti d’odio cancellati in Italia per forma d’odio

Pier Cesare Notaro
©2018 Il Grande Colibrì
foto: Mohamed Hassan (CC0), con screenshot da Facebook

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