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Karl Krause e Daan Colijn, rispettivamente tedesco e olandese, gestiscono un blog di viaggi dove riportano quanto siano friendly le varie strutture che hanno visitato. Durante le festività natalizie, alcuni fan della loro pagina hanno iniziato a notare uno strano traffico attorno ad alcune foto dei due uomini. Soprattutto, sono arrivate alla loro casella di posta delle mail decisamente offensive, in cui erano accusati di aver appoggiato alcune campagne pro-pedofilia.

Una foto dei due, infatti, era stata utilizzata come profilo dall’account Twitter @vaceyi, creato da una persona che si identificava soltanto come “Alex”, per postare dei contenuti a favore della pedofilia. Chi gestiva il profilo definiva i pedofili come “Non-offending Minor Attracted Persons” (persone inoffensive attratte dai minori), accusava i suoi detrattori di essere “pedofobi” e dichiarava di essere “bisessuale” e, ciliegina sulla torta, di odiare Donald Trump. “La pedofilia – ha twittato – è un orientamento sessuale, bigotti”.

Cospirazionisti all’opera

Nonostante Twitter abbia sospeso l’account (con qualche ritardo: i tweet sono andati avanti per settimane) e lo stesso account avesse già modificato la foto (non più quella dei due blogger, ma quella di due uomini di colore che si baciavano, cosa probabilmente considerata “il top” per provocare indignazione in certi ambienti), non ci poteva essere regalo natalizio migliore per i siti cospirazionisti di estrema destra.

D’altronde, il personaggio è perfetto per essere usato: si dice pedofilo, parla come parlano gli attivisti LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali) e soprattutto odia Trump. Perché tutti i pedofili odiano il presidente. E tutti quelli che odiano il presidente, in un modo o nell’altro, sono pedofili.

E infatti The Federalist Paper, un sito di estrema destra americana, ha iniziato subito a cavalcare l’onda, pubblicando come attendibili i tweet di Jack Posobiec, lo squilibrato che aveva sostenuto (seriamente!) che Hillary Clinton avesse organizzato un giro di prostituzione infantile nel retro di una pizzeria di Washington. Ora Posobiec ha twittato un severo ammonimento al suo pubblico: “Vogliono far passare i pedofili come l’ennesima minoranza oppressa. Ci avevano messo in guardia che questi giorni sarebbero arrivati”.

Creare confusione

Non è la prima volta che in particolare gli ambienti ultrareligiosi o comunque di estrema destra cercano di collegare pedofilia e comunità LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali). Per esempio, Jean-Marie Le Pen, fondatore in Francia del Front National (Fronte nazione, FN; oggi Rassemblement National; RN), aveva dichiarato nel 2016 che la pedofilia avrebbe trovato “le sue credenziali nell’esaltazione dell’omosessualità”, e per questo ha ricevuto una multa.

Invece, più recentemente, Lynette Burrows, attivista dei “valori della famiglia” in Irlanda del Nord, ha affermato in TV che due uomini che si baciano sono una “scena rivoltante”, che ha paragonato (a dire il vero con qualche licenza) a “un uomo di 50 anni che bacia una ragazzina di 15. Soltanto che una immagine è stata resa illegale, l’altra no. Ci è stata imposta una legge affinché lo accettassimo”.

Le cosiddette “baits” (esche) che vengono postate nei vari gruppi di sostegno alle cause LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali) che legano i due fenomeni, sono all’ordine del giorno, come quelli che vorrebbero una presenza di un gruppo pedofilo “al prossimo Pride”. Non basterebbe un sito intero, poi, per elencare questo tipo di accuse provenienti da ambienti vicini ai governi omofobi dichiarati, come quello russo.

cyber putin

Chi usa i bambini

I bambini vengono usati da sempre per la nascita di qualsiasi leggenda metropolitana atta a screditare qualcuno: sono la parte più debole della società e qualsiasi danno procurato loro può giustificare ogni reazione violenta, come dimostra la leggenda, purtroppo ancora viva, secondo cui gli ebrei userebbero il sangue dei bambini per fare la matzah (pane azzimo).

Durante la Guerra Fredda, i bambini venivano utilizzati a scopi propagandistici da entrambe le parti: per gli americani, i sovietici facevano il lavaggio del cervello ai figli affinché questi denunciassero le attività controrivoluzionarie dei loro stessi genitori, mentre, dall’altra parte, si accusava il governo americano di spendere talmente poco nei servizi sociali da costringere i bambini al crimine e alla prostituzione.

L’equazione “omosessualità = pedofilia” oggi viene usata, senza neanche troppi giri di parole, per bloccare il riconoscimento dei diritti civili alle persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali).

Macchina del fango

Provare la veridicità di queste accuse sarebbe impossibile. Meglio, dunque, spargere la paura tra le persone. Meglio puntare il dito contro il vicino di casa attivista o il collega di ufficio omosessuale. Che siano loro a doversi ingegnare per difendersi. Inoltre, queste accuse possono benissimo giustificare qualsiasi aggressione di tipo violento: se la società è sempre meno disposta a vedere aggredita una persona perché omosessuale, non ha problemi se questa aggressione avviene nei confronti di un pedofilo. Vero o presunto che sia.

Nel momento in cui i gruppi omofobi “trovano sempre meno simpatie nel pubblicoscriveva circa un anno fa Emma Grey Ellis su Wired – questi giocano, in modo sempre più frequente, la carta della pedofilia. Gettare fango sulle persone che ritengono nemiche (come ‘i giornalisti’, ‘Hollywood’ o i politici che si oppongono a Trump) è l’unica mossa che gli è rimasta. Peccato che sia una mossa che, di solito, funziona”.

Alessandro Garzi
©2019 Il Grande Colibrì
foto: elaborazione da T-ushar (CC0) / berra810 (CC0) / PngImg (CC BY-NC 4.0)

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One Comment

  • Cecilia ha detto:

    Tutto giustissimo ma in casi come questo la cosa più logica e utile da fare sarebbe prendere per prima cosa le distanze da certi soggetti. Cosa che purtroppo l’autore dell’articolo non si è preoccupato di fare… Motivo per cui i nostri detrattori avranno terreno fertile e per una volta, forse, qualche ragione.
    Delusione.

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