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Nel mese di novembre, a distanza di due anni dall’elezione di Donald Trump, si terranno le elezioni di metà mandato per rinnovare la Camera e parte del Senato statunitense. A sostenere economicamente e mediaticamente i candidati apertamente LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) c’è l’organizzazione Victory Fund, fondata nel 1991, che ha permesso l’elezione di centinaia e centinaia di figure politiche, come ad esempio Tammy Baldwin.

Non solo diritti LGBT

Baldwin ha un curriculum pieno di prime volte: se già a metà degli anni ’90 aveva iniziato a proporre la legalizzazione dei matrimoni per le persone dello stesso sesso nello stato del Winsconsin, è diventata la prima lesbica dichiarata eletta alla Camera nel 1999 e la prima senatrice lesbica nel 2012. Baldwin, insieme all’enorme team di Victory Fund, si occupa di cambiare il volto della politica americana al fine di raggiungere la piena eguaglianza tramite l’elezione di candidati LGBTQIA in ogni istituzione dello stato: dai sindaci delle piccole città fino ai parlamentari statali e federali.

I candidati, oltre alle tematiche strettamente legate ai diritti civili, si battono ogni giorno per dare voce e soluzioni ai problemi più sentiti dalla classe media americana: l’aumento del costo delle università e l’enorme quantità di debiti che gli studenti sono costretti a contrarre, la mancanza di un sistema sanitario pubblico e le politiche in materia di immigrazione. Davanti a questi problemi Victory Fund crede fortemente che la rappresentanza sia potere, per questo ogni anno organizza raccolte fondi, serate e incontri per dare visibilità mediatica e sostegno finanziario alle campagne politiche dei suoi membri.

L’ondata arcobaleno

Negli ultimi mesi i giornali hanno cominciato a parlare di “ondata arcobaleno“, poiché più di 430 persone apertamente omosessuali o transessuali si sono candidate alle imminenti elezioni grazie al sostegno dell’associazione. I dati mostrano inoltre che tra queste persone c’è stato un aumento del 160% delle donne, anche se chiunque può candidarsi e ottenere il sostegno di Victory Fund: gli unici due requisiti sono l’appartenenza alla comunità LGBTQIA e la voglia di portare il cambiamento tra le file della politica, senza distinzione di genere, orientamento, etnia o religione.

Con il vicepresidente Mike Pence che tiene discorsi omofobici presso i congressi delle associazioni cristiane integraliste e conservatrici, nascondendosi dietro alla libertà di parola, l’ondata arcobaleno sembra essere finalmente la ventata di novità e di progressismo di cui gli Stati Uniti hanno bisogno.

Elisa Zanoni
©2018 Il Grande Colibrì
foto: elaborazione da Gage Skidmore (CC BY-SA 2.0)

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