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Ormai da qualche giorno alcuni media italiani hanno iniziato a parlare del fatto clamoroso dell’ex attore porno tedesco, convertito al jihadismo islamico due anni fa, che era stato assunto dall’intelligence tedesca come spia nell’aprile di quest’anno. A quanto riportato dall’articolo pubblicato dal Washington Post, il 51enne ora in custodia cautelare, padre di quattro figli, è riuscito a nascondere i segreti della sua doppia vita non soltanto alla propria famiglia, ma anche all’agenzia di spionaggio, che non aveva il minimo sospetto sulla sua fedeltà al proprio paese, la Germania.

Un attore pornografico gay, reclutato da terroristi islamici, padre di famiglia poi successivamente assunto come spia tedesca fa un bel minestrone di confusione, e fa paura.

D’altra parte, è già successo che un attore porno cominci a lavorare nell’ambiente dello spionaggio: la famosissima Ilona Staller, in arte Cicciolina, aveva già dichiarato nel suo documentario intitolato “Cicciolina, l’arte dello scandalo” di essere stata assunta come spia dalle autorità ungheresi. Mentre lavorava ancora come cameriera in un hotel a Budapest, aveva il compito di sedurre politici occidentali e businessmen arabi per fotografare le carte nelle loro borse e quelle custodite nelle loro stanze. Il suo nome operativo, afferma la star, era “agente Katigobar”, che significa “coccinella” in ungherese.

L’uomo arrestato a novembre è stato scoperto diffondere molti dettagli e informazioni segrete a membri di Daesh (chiamato anche Stato Islamico o ISIS) in una chat-room di radicali islamisti a cui si era iscritto con uno pseudonimo sospettabile, che aveva già usato nel 2011 in alcuni film pornografici gay dove aveva il ruolo di attore. A quanto pare l’infiltrato, di origini spagnole, era così affezionato alla sua precedente vita a luci rosse che ha continuato a usare il suo nome da attore gay nelle chat dove divulgava informazioni riservate e molto precise.

Le fonti dei servizi segreti Bundesamt für Verfassungsschutz (Ufficio federale per la protezione della Costituzione; BfV) dichiarano che la talpa era stata reclutata dagli estremisti islamici nel 2014 tramite una telefonata con un predicatore salafita. L’uomo, che ha suscitato sospetti in seguito alle sue affermazioni in chat in cui diceva di essere una spia tedesca, stava aiutando via web i militanti islamisti a pianificare un attacco terroristico contro il quartier generale del BfV a Colonia, offrendo informazioni sull’accesso alla sede.

Secondo un alto funzionario del BfV, in seguito agli interrogatori il 51enne risulta affetto da malattia mentale, precisamente dal disturbo dissociativo dell’identità. Però questo non fa altro che alimentare i dubbi sull’efficienza dell’agenzia di sicurezza e sul processo di selezione adottato durante l’assunzione di nuovi agenti. Ovviamente la notizia ha provocato una tempesta di indignazione in Germania, mettendo in discussione l’affidabilità dell’agenzia nel controllo effettuato sui profili dei propri agenti operativi.

 

 

Lyas
©2016 Il Grande Colibrì

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