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Le notizie di questa settimana:
1. Stupri per “guarire” le lesbiche: un problema globale
2. Tunisia, le donne lesbiche, bi e trans si organizzano
3. Francia, lesbiche picchiate nell’indifferenza generale
4. La rapper cristiana “ex lesbica”? Quanta incoerenza!
5. Tanzania, i matrimoni tra donne sono una tradizione

Stupri per “guarire” le lesbiche: un problema globale
1. Non tutte le famiglie sono pronte ad accogliere il coming out di una figlia: le ragazze lesbiche rischiano pesanti pressioni psicologiche e fisiche. E persino violenze sessuali: sono i cosiddetti “stupri correttivi” che, commissionati o addirittura attuati dai parenti, vorrebbero “guarire” le giovani omosessuali attraverso un rapporto eterosessuale. Il problema riguarda molti paesi, compreso il Perù, come documentano le associazioni LGBT. Le denunce sono rare e, anche quando vengono fatte, non sempre le autorità si impegnano contro chi attua o minaccia le violenze [bbc.com]. Intanto anche le lesbiche fuggite dalla Siria e rifugiatesi in Turchia cercano di nascondere il proprio orientamento per paura di subire stupri “correttivi”, come hanno raccontato alcuni testimoni all’ONU [care2.com].

Tunisia, le donne lesbiche, bi e trans si organizzano
2. In Tunisia l’anno scorso tre donne (una lesbica, una bisessuale e una transessuale) hanno fondato l’associazione femminista Chouf per contrastare la cultura patriarcale, misogina ed omofobica del paese. Tra le attività più importanti del gruppo, ci sono alcuni corsi in cui le donne non eterosessuali imparano quali sono i loro diritti, come difendersi da un’aggressione, come navigare su Internet in modo sicuro. Chouf ha anche partecipato ai primi due pride tunisini, a marzo di quest’anno [ilgrandecolibri.com]. Theguardian.com pubblica una veloce presentazione dell’associazione.

Francia, lesbiche picchiate nell’indifferenza generale
3. E’ bastato dirsi “cara” perché su una giovane coppia lesbica piovessero prima insulti e poi botte: un adolescente e due ragazze appena maggiorenni hanno preso a schiaffi e pugni in faccia le due malcapitate in un negozio di Valence, in Francia. E purtroppo nessuno è intervenuto per difendere le due donne aggredite o per chiamare le forze dell’ordine. Per fortuna le due lesbiche se la sono cavata con tre giorni di prognosi e la polizia ha subito identificato gli aggressori: a gennaio partirà il processo per violenze volontarie con l’aggravante della motivazione omofobica [francebleu.fr].

La rapper cristiana “ex lesbica”? Quanta incoerenza!
4. Jackie Hill-Perry era lesbica e ora è una rapper cristiana: nel 2008 alcuni religiosi l’hanno convinta che poteva e doveva rifiutare la propria sessualità. Dopo essersi sposata con un uomo e aver avuto una bambina, oggi Jackie è una nota testimonial delle terapie riparative: “Dio ha creato la luna, le stelle e una galassia che ancora non capiamo del tutto, come potrebbe non cambiare i miei desideri?“. E, con grande coerenza, questa paladina del cambiamento si scaglia contro la trans Caitlyn Jenner… perché, se sei stato creato in un modo, voler cambiare “è un attacco alla sapienza di Dio” [christiantoday.com].

Tanzania, i matrimoni tra donne sono una tradizione
5. Da secoli in Tanzania due donne possono sposarsi tra loro, ma l’omosessualità non c’entra nulla. La tradizione permette ad una vedova senza figli maschi di sposare una ragazza più giovane per mantenere il patrimonio di famiglia ed evitare che venga espropriato dai parenti del marito defunto. La coppia di donne sceglie poi un uomo per mettere incinta la più giovane, nella speranza che nasca un erede maschio. Riconosciute a livello sociale ma non dallo stato, queste nozze sono sempre più frequenti e sono diventate anche un mezzo per sfuggire a mariti violenti [jeuneafrique.com].

 

Pier
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