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“Dignité & Egalité” (dignità e uguaglianza): questo il motto della neonata e prima webradio LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersessuali e asessuali) in Tunisia. È stata annunciata dall’associazione Shams – pour la dépénalisation de l’homosexualité en Tunisie (Sole – per la depenalizzazione dell’omosessualità in Tunisia) lo scorso 12 dicembre in occasione di una cerimonia festosa in un hotel di Tunisi, a cui erano presenti numerosi attivisti per i diritti umani e militanti LGBTQIA, nonché artisti e danzatori transgender. Shams Rad sarà operativa da oggi, 15 dicembre, su Facebook.

L’iniziativa, sostenuta dall’ambasciata dei Paesi Bassi in Tunisia, sarà totalmente dedicata alle minoranze sessuali tunisine che continuano a essere demonizzate e discriminate e per le quali l’associazione si batte da sempre contro le pene di reclusione e per l’abolizione dell’art. 230 del codice penale.

“Arrivare ovunque”

Perché una webradio? Bouhdid Belhadi, direttore di Shams, ha spiegato all’Huffington Post Tunisie che l’obiettivo è quello di arrivare ovunque e non limitarsi alla Tunisia, e questo format è indubbiamente il più efficace. Ha aggiunto che la radio tratterà della vita quotidiana della collettività LGBTQIA, dei risvolti politici annessi, ma anche di cinema e arte.

Ovviamente le malelingue non hanno saputo tacere e, indignate, hanno reagito sul web insultando e minacciando chiunque avesse a che fare con la radio. Primi fra tutti, due speaker di una delle stazioni radio più seguite in Tunisia, Mosaïque FM, che in diretta hanno dato sfogo a commenti omofobi e battute tristi [DailyMotion]. La risposta del direttore sono stati dei ringraziamenti: “Grazie per i vostri incoraggiamenti, mi spronano a fare e dare il massimo per la causa umana”.

Ameni
©2017 Il Grande Colibrì

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