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Negli ultimi mesi, 15 persone arabe di orientamento sessuale diverso da quello eterosessuale stanno avendo uno spazio virtuale celebrativo da parte dei media e dei social, secondo il sito Step Feed; fra questi troviamo solamente 4 donne, chi lesbica e chi trans, che hanno avuto il coraggio di affrontare i pregiudizi e l’omofobia della comunità araba.

Maschilismo e tabù

Se in ogni società maschilista la donna subisce oppressioni, limitazioni e repressioni in quanto nata donna, nel mondo arabo la situazione si aggrava ancora di più: una persona di genere femminile fatica a godere semplicemente dei diritti basilari, come la libertà individuale di restare nubile, viaggiare senza tutore o decidere di passare la giornata in piscina con le amiche! Questo sistema e ingranaggio di sottomissione purtroppo nel contesto arabo non è adottato solamente dai maschi: in molte famiglie sono le madri a imporre alle figlie le modalità di agire dando l’esempio vivente di come sopravvivere in un ambiente altamente patriarcale dove la donna si trova costretta, o si auto-costringe, a sottostare alle norme maschiliste.

Amelle (ovviamente nome di fantasia) è una giovane algerina di 31 anni che, non potendo dichiararsi lesbica per evitare di essere condannata dalla legge o allontanata dalla famiglia, ha trovato l’unica alternativa al coming out: un matrimonio di convenienza. Come racconta in un’intervista per France 24, “sono finita per trovare un uomo gay da sposare, l’avevo incontrato tramite un amico in comune”. Lei e il fidanzato hanno subito trovato un’intesa sull’obiettivo del contratto matrimoniale, entrambi vogliono diventare genitori. Non avendo la possibilità di sposare “la persona giusta” o amare liberamente una persona dello stesso sesso, si sono ritrovati a proteggersi a vicenda dall’ostilità del pregiudizio diffuso nei confronti dell’amore non eterosessuale, ancora tabù.

TenTen e solidarietà

La testimonianza di Amelle è stata pubblicata l’11 ottobre, il giorno dopo il Gay Pride algerino. Come ogni anno, l’associazione Alouen e la comunità LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersessuali e asessuali) hanno festeggiato orgogliosamente il 10 ottobre il TenTen (DieciDieci) come giornata nazionale delle minoranze sessuali algerine, giunta ormai alla sua undicesima edizione: le foto di candele pubblicate sui social network in sostegno alla lotta per i diritti LGBTQIA in Algeria sono state numerosissime.

Al di là dell’orgoglio e oltre alle lotte interne contro le leggi omofobe, le varie associazioni del movimento arcobaleno dei vari paesi arabi si stiano supportando a vicenda nell’alzare le voci e informare virtualmente gli individui di ciò che accade in altre parti del mondo, come in Egitto, dove una bandiera ha scatenato arresti di massa [Il Grande Colibrì], o in Tunisia, dove una petizione di AllOut chiede l’abolizione degli orrendi e disumani test anali [Il Grande Colibrì].

 

Lyas
©2017 Il Grande Colibrì

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