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Con un colpo di pistola il gruppo fondamentalista islamico somalo Al-Shabaab (I giovani) ha eseguito la condanna a morte di tre uomini nel villaggio di Baule. Il primo era accusato di essere una spia al soldo degli etiopi, gli altri due, di 15 e 20 anni, sarebbero stati sorpresi dai miliziani jihadisti mentre avevano un  rapporto omosessuale. L’esecuzione è stata comunicata alla Reuters da Mohamed Abu Abdalla, governatore regionale dell’organizzazione terrorista che controlla ampie zone della Somalia meridionale, e purtroppo questa volta sembra proprio una notizia vera, a differenza di notizie simili e poco fondate diffuse in passato [Il Grande Colibrì].

In Somalia l’anno nuovo inizia peggio di quello passato, e d’altra parte per gli omosessuali africani il 2017 non prospetta nulla di buono. In Nigeria l’anno nuovo inizia trascinandosi dietro le vicende dell’anno vecchio: il 17 gennaio è prevista la sentenza per due ragazzi di 22 e 31 anni, arrestati il 28 dicembre con l’accusa di sodomia, cospirazione e furto a Benin City, nel sud a maggioranza cristiana [Vanguard]. Rischiano condanne molto pesanti, come i 7 anni di carcere decisi a fine novembre per quattro uomini, dai 23 ai 45 anni, processati a Damaturu, nel nord del paese flagellato dai jihadisti di Boko Haram [Information Nigeria].

Questa violenza di stato non serve ad altro che ad alimentare la violenza sociale, come dimostra l’omicidio a colpi di accetta di un uomo scambiato per il fratello omosessuale, avvenuto vicino alla capitale Abuja [Daily Trust]. E a coprire il fallimento di molti governi africani dietro il fumo dell’odio e del pregiudizio.

Una vicenda decisamente minore aiuta a comprendere l’assurdità della situazione: il 28 dicembre un uomo, Kamo The Hoeologist (Kamo il puttanologista), ha postato su Twitter questo messaggio: “Il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe ha messo in prigione una coppia gay che si voleva sposare e ha promesso di liberarla solo quando uno dei due rimarrà incinto”.

Il tweet è diventato immediatamente virale ed è stato condiviso, prima di essere cancellato senza spiegazioni, tanto da chi lo ha riconosciuto come un messaggio satirico quanto da coloro che hanno pensato che fosse una vicenda vera. Ora persino alcuni siti di informazione hanno pubblicato la notizia. D’altra parte l’omofobia di Mugabe, che in passato ha paragonato i gay ai cani e ai maiali, e di altri politici è talmente esasperata e assurda che persino le burle di un “puttanologista” possono sembrare realtà.

 

Pier
©2017 Il Grande Colibrì

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