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L’Unione Europea sta diventando sempre più uno strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa, per arrivare alla costruzione di un’Europa senza nazioni, puntando alla creazione di un superstato europeo, alla distruzione o alla cancellazione della tradizione europea, alla trasformazione delle istituzioni sociali e dei principi morali fondamentali“: è questo il succo del documento della Carta dei valori europei che 16 partiti dell’estrema destra europea hanno firmato oggi a Bruxelles. Tre pagine fumose, in cui si fa riferimento a diversi scenari complottisti (dalla distruzione delle nazioni alla sostituzione etnica, dalla ideologia gender alla creazione dell’Eurabia), senza avere il coraggio di nominarli.

Il documento è stato sottoscritto anche da due partiti italiani, la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, oltre che dalle principali forze reazionarie del continente: l’ungherese Fidesz di Viktor Orbán, il polacco Prawo i Sprawiedliwość (Diritto e giustizia; PiS), il francese Rassemblement National (Raggruppamento nazionale) di Marine Le Pen, il Freiheitliche Partei Österreichs (Partito della libertà austriaco; FPÖ). Dal punto di vista del riferimento ideologico, è significativo che si accenni alla “turbolenta storia dell’Europa, soprattutto nel secolo scorso“, facendo riferimento però solo al “dominio del totalitarismo sovietico per decenni“, senza mai nominare (figurarsi condannare!) il nazifascismo.

Tradizioni d’odio

Per quanto riguarda i diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali), i firmatari si dicono “convinti che la cooperazione delle nazioni europee dovrebbe essere basata sulle tradizioni, il rispetto della cultura e della storia degli stati europei, sul rispetto dell’eredità giudaico-cristiana dell’Europa e sui valori comuni che uniscono le nostre nazioni, e non puntando alla loro distruzione“. Subito dopo aggiungono: “Riaffermiamo la nostra convinzione che la famiglia è l’unità fondamentale delle nostre nazioni“. Non c’è bisogno di specificare, dopo la recente legge contro le minoranze sessuali in Ungheria e con l’opposizione della destra italiana al DDL Zan, che per loro la famiglia è solo quella eterosessuale.

Molto significativo che anche il passaggio immediatamente successivo: “In un momento in cui l’Europa sta affrontando una grave crisi demografica con bassi tassi di natalità e invecchiamento della popolazione, la politica a favore della famiglia dovrebbe essere la risposta rispetto all’immigrazione di massa“. Per la destra è lampante che la retorica omobitransfobica e quella xenofobica vanno a braccetto. Speriamo che questo legame tra le forme d’odio diventi altrettanto lampante per le forze di sinistra e per i movimenti queer e anti-razzisti.

Pier Cesare Notaro
©2021 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da mathiaswasik (CC BY-SA 2.0)

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Pier Cesare Notaro: “Antifascista, attivista per i diritti delle persone LGBTQIA e delle persone migranti, dottore di ricerca in scienze politiche, mi sono interessato da subito ai temi dell’intersezionalità” > leggi tutti i suoi articoli

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