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Con il termine “terapie di conversione”, dette anche “terapie riparative“, si intende un vasto numero di azioni e trattamenti molto diversi tra loro, ma tutti ugualmente basati sull’assunto che l’orientamento sessuale e/o l’identità di genere possano e debbano essere modificati.

Terapie dannose

A dispetto del loro nome, che rimanda a un concetto di guarigione e di cura, le terapie di conversione non apportano il benché minimo beneficio alle persone che vi si sottopongono e sono anzi da considerarsi inutili, crudeli e anche particolarmente dannose: come ribadisce anche una recente ricerca commissionata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, infatti, le terapie riparative costituiscono un vero e proprio pericolo per l’incolumità psicofisica di chi vi viene sottoposto e un’evidente violazione dei diritti umani.

Disgraziatamente, nel mondo sono purtroppo ancora molto numerosi i paesi e le regioni geografiche in cui queste pratiche violente e lesive della dignità umana vengono abitualmente utilizzate (se non, addirittura, promosse). In uno scenario così fosco è quindi di grande conforto scoprire che le terapie di conversione sono state vietate a Città del Messico.

terapie riparative conversione exgayL’esempio messicano

L’importante decisione è stata presa dai deputati dell’assemblea legislativa del distretto federale della capitale messicana, che hanno votato a larga maggioranza una nuova legge che condanna le terapie riparative e istituisce pene molto severe nei confronti di chi si serve di tali pratiche: si va da una pena pecuniaria allo svolgimento di lavori socialmente utili per un monte ore complessivo che varia dalle 50 alle 100 ore. Nei casi più gravi per i trasgressori è prevista la reclusione da due a cinque anni. Particolare attenzione e severità saranno inoltre riservate ai casi di illecito perpetrati ai danni di bambin@ e ragazz@ di età inferiore ai 18 anni e/o di persone che non siano in grado di comprendere le finalità delle pratiche a cui si sottoporranno.

È grande la soddisfazione dei 49 membri dell’assemblea che hanno espresso il loro parere favorevole nei confronti di questa nuova e importantissima legge. Sono molto meno entusiasti i suoi detrattori, tra i quali spiccano gli schieramenti di destra e i gruppi religiosi di ispirazione evangelica. Alla loro strenua opposizione si devono infatti i rallentamenti che hanno fatto slittare l’approvazione della normativa di ben due anni.

Nicole Zaramella
©2020 Il Grande Colibrì
immagini: Il Grande Colibrì / elaborazione da josephredfield  (CC0)

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