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La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo (CEDU) ha sanzionato la Russia per aver violato la libertà di riunione delle minoranze sessuali, dopo che nel paese è stata sistematicamente respinta qualsiasi richiesta fatta per poter organizzare un Pride. In tutto, 14 attivisti LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali) hanno portato alla Corte 51 casi nei quali il Pride è stato ingiustamente negato.

Il Pride è un diritto

Secondo la Corte “il divieto di pubbliche assemblee a tema LGBT imposto dalle autorità locali non corrisponde a un urgente bisogno di tipo sociale, quindi il divieto non è necessario in una società democratica”.

Per giustificare i divieti le autorità si sono appellate alla famigerata legge contro la “propaganda gay” in vigore in Russia dal 2013,  ma i ricorsi prendevano in considerazione i permessi negati dal 2009 al 2014.

Nonostante la Russia sia firmataria della Convenzione Europea sui Diritti Umani, la Corte ha pochissimo potere per poter vedere la propria sentenza applicata. La polizia russa, ad esempio, rifiuta di considerare come hate speech (discorsi d’odio) i discorsi omofobici, dal momento che le persone LGBTQIA non vengono riconosciute come gruppo “sociale, etnico o religioso”.

Russi sempre più omofobi

Dopo il varo della legge “contro la propaganda delle relazioni non tradizionali rivolta ai minori”, la situazione per le persone LGBTQIA in Russia è andata drasticamente peggiorando.

Basti pensare che, nel 1998, il 68% delle persone vedeva il fatto che due persone adulte dello stesso sesso avessero un rapporto sessuale come “inaccettabile”. Nel 2008, la percentuale era salita al 76%, mentre nel resto del continente i diritti delle persone LGBTQIA erano sempre di più riconosciuti. Un sondaggio effettuato recentemente da un’agenzia indipendente russa ha rivelato che questa percentuale è salita ancora: secondo l’83% dei russi un atto sessuale tra persone dello stesso sesso non è accettabile.

Disegni sotto accusa

La legge del 2013 ha fatto sì che all’inizio del mese di novembre la polizia di Ekaterinburg abbia sequestrato dieci disegni fatti da studenti dagli 11 ai 16 anni in occasione di un concorso lanciato per la Giornata della Tolleranza dell’ONU. Secondo l’accusa, in alcuni disegni sequestrati si vedevano coppie di persone dello stesso sesso, mentre in un’immagine compariva un arcobaleno.

Il portavoce della polizia di Sverdlovsk, Valery Gorelykh, ha detto di essere dovuto intervenire dopo le proteste di alcuni genitori: “Adesso vediamo se l’evento era veramente dedicato al giorno della tolleranza”. Ma per un dipendente dell’autorità locale per l’istruzione, che ha preferito rimanere anonimo, “qualcuno ha cercato vedere in quei disegni una propaganda che non c’è”.

Alessandro Garzi
©2018 Il Grande Colibrì
foto: torbakhopper (CC BY-ND 2.0)

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