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La notizia che il giudizio di secondo grado ha ribaltato la sentenza con cui un ragazzo di 16 anni era stato condannato a pagare una multa di poco più di 700 euro non dovrebbe, realisticamente, fare il giro del mondo. Se non fosse che ci troviamo nella Russia di Putin e che il ragazzo era stato accusato di avere infranto la celeberrima legge contro la “propaganda gay.

Un’assoluzione insolita

La “colpa” di Maxim Neverov, sedicenne di Biysk, in Siberia, era stata quella di aver postato online la foto di due uomini a torso nudo che si abbracciavano, e questo era bastato a fare di lui il primo minorenne a essere incriminato per avere “promosso relazioni sessuali non tradizionali nei confronti di minori“.

Artyom Lapov, l’avvocato di Maxim, membro del gruppo per i diritti civili Российская ЛГБТ-сеть (Rossiyskaya LGBT-set’, Rete LGBT russa; nota anche come Russian LGBT Network) ha dichiarato che questo giudizio è un segnale per la comunità LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) russa: “Può, e deve, lottare per i propri diritti. In Russia c’è un modo di pensare secondo il quale le persone non possono ottenere niente, ma questo dimostra che è possibile“.

Una storia di intolleranza

La legge contro la “propaganda gay ai minori” è una specie di punto fermo del regime ed è molto raro che ci siano delle assoluzioni. “Ci sono – spiega Lapov – sono molto rare, ma ci sono. Questo caso dimostra anche che il sistema giudiziario aveva spinto troppo in avanti l’interpretazione di questa legge“.

Fu lo stesso Vladimir Putin a volere nel 2013 questa legge, che, dietro la motivazione del divieto della propaganda gay nei confronti dei minori, ha vietato quasi del tutto qualsiasi evento a favore della comunità LGBTQIA nel paese. La Russia, in ogni modo, non è mai stata molto friendly, nei confronti delle minoranze sessuali: l’omosessualità è stata depenalizzata soltanto all’indomani della caduta dell’Unione Sovietica, nel 1993, ma solo nel 1999 è stata rimossa dall’elenco delle malattie mentali. Nel 2016 ILGA Europe ha definito la Russia come la seconda nazione meno friendly in Europa.

Alessandro Garzi
©2018 Il Grande Colibrì
foto: Russian LGBT Network (Facebook)

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