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Ancora una volta l’India corre verso l’inclusione della comunità trans nella società: ecco un altro tassello che cerca quasi di ricostruire la società indiana pre-coloniale, quella che fin dalle origini, anziché discriminare ed emarginare le cosiddette hijra (persone nate in un corpo maschile che, sentendosi appartenere a un “terzo sesso”, assumono atteggiamenti e abbigliamenti tradizionalmente femminili), le venerava.

Un codice fiscale per le trans

Di cosa stiamo parlando? Una nuova normativa permette finalmente alle persone transgender di avere un Permanent Account N​umber (PAN), cioè il codice fiscale, che riporterà il loro genere e non quello attribuitogli alla nascita.

Un funzionario del Consiglio centrale delle imposte dirette (CBDT) spiega: “Le persone transgender stavano affrontando problemi nell’ottenere il PAN, che sono stati ulteriormente amplificati dal fatto che l’Aadhaar [numero d’identificazione federale; ndr] riconosceva il terzo genere, ma il PAN no. Quindi, a causa di questa anomalia, non eravamo in grado di collegare il loro PAN con il loro Aadhaar“. Superando questa discrepanza, il governo ha modificato le norme sull’imposta sul reddito e da adesso le persone transgender verranno riconosciute e potranno ottenere il loro PAN per le transazioni fiscali.

La nuova norma non porterà di certo la fine delle discriminazioni verso le persone trans, ma denota un ulteriore riconoscimento sociale e giuridico che speriamo possa diminuire le immani violenze a cui sono spesso sottoposte, soprattutto per mano della polizia, che, tra stupri, arresti immotivati e violenze di ogni genere, è uno dei maggiori nemici della comunità trans.

L’omosessualità diventerà legale?

Nel frattempo trapelano voci sulla volontà dell’Indian National Congress (Congresso nazionale indiano; INC), il principale partito di opposizione, di abolire la sezione 377 del codice penale, che di fatto criminalizza i rapporti omosessuali e che ricordiamo essere un’eredità coloniale britannica. Sarà vero? Saranno dichiarazioni oneste?

L’informazione sarebbe uscita da Rahul Gandhi, presidente del partito, durante una sua visita a Bengaluru. Alla domanda dell’attivista transgender Akkai Padmashali sul mantenimento della sezione 377, Gandhi ha risposto che l’INC è attualmente favorevole alla sua abrogazione. La sezione 377 è già stata dichiarata incostituzionale, per poi essere ripristinata nel 2013. È una legge su cui si dibatte veramente tanto e che vari ministri hanno promesso di frequente di abolire.

L’INC, di cui Rahul Gandhi è a capo, adesso non è al governo, quindi, per quanto dica, la decisione non è nelle sue mani. Inoltre, c’è chi sostiene che non ci sarà l’abrogazione neppure se arrivasse al potere: già anni fa dichiarò di essere pronto ad eliminare questa legge, senza poi farlo, e secondo alcuni osservatori un partito come questo, che fa affidamento su una larga fetta di elettori musulmani, farà del suo meglio per non offendere i conservatori. Si tratta davvero di mera propaganda politica?

Ginevra Campaini
©2018 Il Grande Colibrì

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