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Che Jair Bolsonaro non fosse un tipo particolarmente incline a usare toni moderati lo si sa ormai da diversi anni. Eletto presidente del Brasile il 1° gennaio 2019, questo ex militare di estrema destra si è sempre contraddistinto per la ferocia e l’aggressività delle sue posizioni. Omofobo convinto e, per sua stessa ammissione, molto orgoglioso di esserlo, non si è lasciato sfuggire l’occasione di affermare che preferirebbe avere un figlio morto piuttosto che omosessuale, promettendo inoltre agli elettori che il suo amato paese non sarebbe mai diventato “un paradiso per il turismo gay“.

Di certo il Brasile non diventerà un paradiso nemmeno per le donne, viste le terrificanti esternazioni che il pluri-divorziato presidente ha rilasciato nel corso degli anni: tra le più sconcertanti, vale sicuramente la pena annoverare quella “dedicata” all’ex moglie, a cui avrebbe “pensato di sparare varie volte“. Non meno scioccanti e cruente le frasi indirizzate nel 2003 alla deputata Maria do Rosàrio, che il sempre signorile Bolsonaro definì senza troppi giri di parole “puttana” e addirittura indegna di subire uno stupro.

Completano la galleria degli orrori i suoi discorsi in favore della tortura (a suo parere il terribile supplizio del Pau de Arara garantirebbe ottimi risultati) e quelli contro le minoranze etniche e religiose, che il cristianissimo presidente vorrebbe sostanzialmente veder sparire in massa. Dulcis in fundo, non potevano ovviamente mancare insulti e critiche ai membri delle organizzazioni non governative, le ONG che in terra carioca si occupano tra le altre cose di proteggere e difendere gli indigeni e i quilombolas, discendenti degli schiavi fuggiti o liberati a cui viene riconosciuto lo status di rifugiati.

L’attacco all’OMS

Date queste premesse, non credo ci sia bisogno di sottolineare che da quest’uomo ci si possa davvero aspettare l’impensabile.
Quindi sorprende ben poco che, in tempi di nuovo coronavirus e di inaspettato calo dei consensi, non abbia trovato di meglio da fare che scagliare accuse al veleno contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Stando alle parole di Bolsonaro (come sempre contraddistinte da una straordinaria e pacata compostezza), l’OMS sarebbe infatti colpevole di aver ideato e diffuso una lista di linee guida per incentivare la sessualizzazione precoce e favorire l’omosessualità nei bambini.

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Nel lungo post comparso sulla sua pagina Facebook, il presidente elenca con mano sicura (e senza citare alcuna fonte) una serie di indicazioni che, a suo dire, l’OMS avrebbe elaborato allo scopo di favorire comportamenti osceni e devianti. Tra di essi, figurano sicuramente la masturbazione in tenerissima età e il temibilissimo “gioco del dottore”. Non potevano ovviamente mancare alcuni incisivi accenni alla famigerata quanto pericolosissima “teoria del gender”. “È questa l’Organizzazione Mondiale della Sanità i cui consigli certi vorrebbero sentire?” ha tuonato il Trump brasiliano dalla sua pagina social ufficiale.

Quando gli è stato fatto notare che le sue supposizioni erano assolutamente prive di logica e fondamento e che la sua era solo l’ennesima fake news, l’integerrimo presidente ha semplicemente deciso di cancellare il post della vergogna, senza ulteriori spiegazioni e senza aver minimamente accennato a scusarsi.

parlamentare lgbt brasile bolsonaroMare in tempesta

Se fino a questo momento il vascello di Bolsonaro aveva navigato in acque calme e favorevoli, nelle ultime settimane la sua navigazione sembra essere messa a dura prova da una burrasca di critiche e scandali. Oltre alle accuse di irresponsabilità piovutegli addosso a causa della sua pessima gestione della pandemia di COVID-19 (che il presidente ha più volte definito “una semplice influenza“), Bolsonaro deve fare i conti anche con le dimissioni del suo ministro della giustizia, l’ex giudice anti-corruzione Sérgio Moro.

Come se non bastasse, alle grane istituzionali e politiche si sono aggiunte anche le indagini a carico di Carlos Bolsonaro, figlio secondogenito del presidente, accusato di essere a capo di una vera e propria fabbrica di fake news. Un panorama davvero poco consolatorio, a cui vanno a sommarsi anche le decisioni prese da Instagram, Facebook e Twitter, che nei giorni scorsi hanno deciso di cancellare alcuni video del presidente brasiliano, colpevole di aver violato gli standard delle comunità social e di aver elargito “consigli” in aperto contrasto con le indicazioni internazionali per il contenimento del nuovo coronavirus.

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Spiegazioni geniali

Sul destino che attende Bolsonaro, che rischierebbe addirittura di essere coinvolto in una procedura di impeachment, non è per il momento il caso di avanzare ipotesi che vadano in un senso piuttosto che nell’altro. Inutile anche stare a spiegare quanto irresponsabile e pericoloso possa essere il comportamento di un uomo di spicco e di potere che usa la propria immensa popolarità per confondere e alimentare divisioni all’interno di una società già molto provata, se non al collasso: chi ha orecchie per intendere ha già inteso. Gli altri continueranno a credere alle parole del presidente, secondo cui i brasiliani possiedono una tale carica di anticorpi da potersi tuffare nelle fogne senza correre il benché minimo rischio di ammalarsi.

Nel mio piccolo, io preferisco affidarmi alle parole di una star internazionale del calibro di George Takei, che in suo fantastico cinguettio Twitter ha sottolineato come sia immensamente più facile spiegare a un bambino perché due uomini si diano un bacio piuttosto che cercare di fargli capire come abbia fatto un individuo apertamente misogino, razzista e omofobo a diventare presidente del suo paese… Come dite? In verità Takei si stava riferendo a The Donald? Oh, ma tu guarda…! Chiedo venia, errore mio. Portate pazienza. Quei due sono così simili che è davvero facile sbagliarsi!

Nicole Zaramella
©2020 Il Grande Colibrì
immagini:  elaborazioni da Palácio do Planalto (CC BY 2.0) / Il Grande Colibrì

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