Skip to main content

Ero davvero sotto shock e lo sono tuttoraracconta Ikechukwu, un ragazzo di 26 anni che abita a Lagos, la più grande città della Nigeria. E come dargli torto? La madre lo ha chiamato per dirgli che lei e il padre avevano scoperto su internet un video porno in cui lui faceva sesso con un altro uomo. “Ero spaventatissimo” spiega il giovane omosessuale, e si può ben capire il perché: un outing in Nigeria quasi sempre significa una condanna all’ostracismo sociale, all’emarginazione, spesso anche alla violenza. “Prima che potessi dare qualche spiegazione, mi hanno detto che volevano parlarmi e hanno messo giù“.

Sono stati giorni difficilissimi per Ikechukwu: “Pensavo che mi avrebbero dato una lavata di capo, che mi avrebbero condannato. So bene quanto sia severo mio padre, quanto siano religiosi i miei“. Il ragazzo poteva immaginare quanto lo avrebbero biasimato per la sua omosessualità, per il fatto di andare a letto con gli uomini. E lui non avrebbe potuto negare: avevano visto un video che non lasciava spazio a equivoci.

Gioventù perduta

Ikechukwu, laureato in informatica, fa parte di una generazione perduta, che non vede nessun futuro per sé: la gioventù nigeriana ha studiato, ma non ha possibilità di trovare lavoro, mentre deve affrontare la violenza delle istituzioni statali e, a nord, del terrorismo jihadista. È una gioventù che negli ultimi mesi si è ribellata, con il movimento #EndSARS contro gli abusi della polizia, che ha coinvolto anche una fetta importante della comunità LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali). Ma, in fondo, è soprattutto una gioventù disperata, con le spalle al muro, che spesso può solo aspettare un’occasione che non arriva mai e nel frattempo sognare una vita dignitosa in Europa o in America.

Proprio questa disperazione ha spinto Ikechukwu a entrare nel mondo della pornografia. “Non avevo un soldo, ero davvero frustrato e deluso da me stesso, volevo così disperatamente fare qualcosa per sopravvivere e andare avanti. Ora le cose sono diventate così difficili nel paese e per i giovani senza un lavoro come me è anche peggio…“. Non ha chiesto aiuto ai genitori per orgoglio: “Mi sarei sentito ancora di più un fallimento totale“. I soldi guadagnati con i video a luci rosse sono stati una boccata di ossigeno: “Anche se recitare nel porno non era così redditizio come pensavo, mi ha aiutato a pagare alcune bollette“. Ma, in un paese come la Nigeria, rappresenta anche un enorme rischio: essere scoperti può avere conseguenze tragiche.

coppia gay neri abbraccioLieto fine a sorpresa

Questo non è stato il caso di Ikechukwu, per fortuna. Con sua grande sorpresa, i genitori non gli hanno rimproverato nulla del suo orientamento sessuale, ma gli hanno solo chiesto conto della sua scelta di dedicarsi al porno. “Gli ho spiegato che le cose non mi stavano andando bene e che ero al verde – racconta il ragazzo – Loro mi hanno rimproverato perché non gli avevo detto nulla e poi, dopo circa una settimana, mi hanno dato i soldi per aprire un salone di parrucchiere. Così ora sono il proprietario di un salone di classe: ne sono orgoglioso. L’attività è ancora in fase di avviamento, ma sono molto grato ai miei“.

Non bisogna dimenticare che la situazione per le minoranze sessuali in Nigeria è drammatica, ma ogni tanto una storia a lieto fine è utile. In particolare, raccontare la vicenda di Ikechukwu può far sentire meno solə le persone LGBTQIA nigeriane, ma anche e soprattutto le loro famiglie: il rifiuto di unə parente queer non appare più come l’unica soluzione possibile, presa magari con dolore e a malincuore. C’è chi ha fatto scelte diverse, e quindi quelle scelte sono possibili.

Racconti d’odio

Non è un aspetto da sottovalutare, quando tutto intorno a te senti parole di disprezzo e di odio nei confronti delle minoranze sessuali. Per questo è così importante il lavoro di NoStringsNG, che ha pubblicato la storia di Ikechukwu: rompe il muro unanime dell’odio sui media. Perché le storie che si ripetono nella maggioranza dei paesi africani sono di solito simili a quella raccontata da un attore ghanese, Nana Tarzan: l’uomo ha raccontato di essere stato gay fino a poco tempo e ha spiegato che gli omosessuali hanno tutti l’ano talmente sfondato da non riuscire a utilizzare il water e da essere costretti a passare la vita indossando pannoloni, circondati da “una puzza ripugnante“. Assurdità che alimentano ogni giorno odio e incomprensione.

Pier Cesare Notaro
©2021 Il Grande Colibrì
immagini: Il Grande Colibrì

Leave a Reply