Skip to main content

Per garantire una festa del sacrificio (la più importante festività islamica) “priva di ostacoli”, i Kano State Hisbah Corps, cioè la polizia religiosa dello stato di Kano, nel nord della Nigeria, hanno deciso di lanciare una caccia agli omosessuali che, purtroppo, ha dato i suoi frutti: il vicecomandante Maigida Katchako ha annunciato di aver catturato a Nassarawa 70 giovani presunti gay, per la maggior parte uomini. A rendere persino più grave la notizia è il fatto che gli arrestati sono minori e che l’accusa è semplicemente quella di essere sospettati di voler organizzare una “festa omosessuale” [The Herald Nigeria].

Gli arresti di massa di gay, o supposti tali, in Nigeria sono comuni: l’ultimo è avvenuto a fine luglio, quando la polizia dello stato di Lagos, nel sud cristiano del paese, ha arrestato almeno 42 presunti omosessuali (tra cui anche minori) in un raid in un albergo [Punch], dove si stava svolgendo un evento per promuovere i test per l’HIV tra la popolazione gay, secondo quanto riportato da un attivista contattato dalla BBC. Tutti i sospetti sarebbero in seguito stati rilasciati dietro pagamento di una cauzione, in attesa del processo.

53 arrestati in Nigeria: “Organizzavano nozze gay”

“Bracconieri sessuali”

Come se non bastasse la persecuzione poliziesca e giudiziaria (l’accusa di omosessualità può portare a una condanna al carcere fino a 14 anni e, nel nord, teoricamente persino alla pena di morte), questa estate nel paese africano si è intensificata la campagna anti-gay sui media. Un esempio è l’articolo con cui The Sun accusa gli arrestati (definiti come “vermi” e “bracconieri sessuali”) di voler praticamente rendere omosessuali sempre nuove persone per diffondere al massimo il virus dell’immunodeficienza umana. Addirittura il cronista riporta una testimonianza, evidentemente priva di qualsiasi credibilità, secondo cui gli arrestati avrebbero ricevuto l’ordine di andare a “reclutare il maggior numero possibile di ragazzi, soprattutto quelli delle scuole secondarie”.

Nel frattempo sui social media si sono moltiplicati i video (non censurati) in cui alcuni uomini, che sarebbero stati colti in flagrante durante un rapporto omosessuale, sono filmati mentre ricevono violenze, insulti e altre umiliazioni di vario tipo, come spogliarsi nudi davanti all’obiettivo. E pensare che le autorità italiane, quando devono decidere sulla concessione dell’asilo politico, considerano la Nigeria uno “stato sicuro”.

 

Pier
©2017 Il Grande Colibrì

Leave a Reply