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Il 28% degli abitanti del mondo abita in una città o in una zona in cui ritiene che gay e lesbiche possano vivere bene: è questo il risultato dell’indagine dell’istituto di ricerca statunitense Gallup (gallup.com), che ha intervistato circa mille persone in ciascuno dei 123 paesi esaminati. Il grande colibrì ha realizzato la mappa soprastante, in cui più è intenso il colore viola più è diffusa l’omofobia percepita e più è intenso il colore rosa più è diffusa la percezione di un ambiente gay-friendly. Come c’era da aspettarsi, l’Africa e l’Asia sono grandi macchie violacee, mentre in Europa occidentale e America settentrionale prevale il rosa. Il paese più gay-friendly sarebbero i Paesi Bassi, seguiti da Islanda e Canada. La maglia nera dell’omofobia spetterebbe invece a Senegal e Pakistan, ai quali però dovrebbero aggiungersi molti dei paesi non esaminati, tra i quali figurano, ad esempio, Iran e Arabia Saudita.

2 Comments

  • BUZZ intercultura ha detto:

    Non la vedo una mappa molto attendibile: Portogallo e Francia sono molto meno omofobi dell'Italia e la Germania non può essere allo stesso livello dell'Italia

    • Il Grande Colibrì ha detto:

      In realtà, il livello della Germania è persino leggermente inferiore rispetto a quello dell'Italia.
      Personalmente (intendiamoci!) non credo che l'Italia sia più gay-friendly della Germania o allo stesso livello della Svezia, tuttavia ritengo i dati di Gallup, in base ai quali abbiamo creato questa mappa, del tutto attendibili: basta fare attenzione a cosa viene misurato.
      Come spiegato, la ricerca ha misurato la percezione delle persone sul clima in cui vivono o potrebbero vivere le persone nella propria città. Su un oggetto molto complesso e poco netto (eppure così importante) come le percezioni sociali influiscono ovviamente molti fattori. Ad esempio, credo che il buon risultato italiano rispetto a paesi come Germania o Svezia sia motivato non tanto da una reale maggiore "accettazione" delle persone LGBT, quanto da una minore educazione a riconoscere l'omofobia e da una tendenza culturale storica all'auto-assolvimento.

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