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Le notizie di questa settimana:
1. Il Pakistan devastato dal terrorismo: è ancora strage
2. Coalizione sunnita contro il terrorismo, quanti dubbi!
3. Marocco, il fascino dell’ISIS e il rischio di attentati
4. Tunisia, studenti condannati al carcere perché gay
5. Iran, il tesoro nascosto del museo d’arte di Teheran

Il Pakistan devastato dal terrorismo: è ancora strage
Domenica 13 dicembre una bomba ha ucciso 25 persone nel mercato della città a maggioranza sciita di Parachinar, in Pakistan: lo scopo era evidentemente quello di scoraggiare gli sciiti ad andare a combattere in Siria a fianco delle truppe fedeli ad Assad. “E’ un campanello di allarme che dovrebbe risvegliare chi, come il ministero degli interni, continua a negare il fatto che la guerra in Siria abbia ripercussioni in Pakistan” scrive dailytimes.com.pk. Proprio in questi giorni il Pakistan ricorda le 144 vittime dell’assalto alla scuola di Peshawar avvenuto il 16 dicembre dell’anno scorso. “La crudeltà assoluta di questo attentato ha aperto gli occhi che restavano ancora chiusi nonostante lunghi anni di violenza” scrive nation.com.pk, mentre thenews.com.pk, ribadendo quanto questi massacri siano estranei allo spirito islamico, è più critico: “E’ passato un anno e non ci poniamo ancora le domande giuste“.

Coalizione sunnita contro il terrorismo, quanti dubbi!
L’annuncio dell’Arabia Saudita sulla formazione di una coalizione contro il terrorismo di 34 paesi a maggioranza sunnita suscita dubbi anche nella stampa araba. L’esclusione degli stati governati da sciiti (Iran, Iraq e Siria) alimenterà ancora di più le tensioni tra le due correnti dell’islam. Inoltre la nuova coalizione rischia di entrare in crisi sulla definizione stessa di terrorismo: per esempio, i Fratelli musulmani o i gruppi curdi sono considerati terroristi da alcuni stati, ma alleati da altri [gulfnews.com].

Marocco, il fascino dell’ISIS e il rischio di attentati
Ledesk.ma pubblica una lunga inchiesta su Daesh (il gruppo terroristico ISIS) in Marocco: nel regno maghrebino, soprattutto nelle città più conservatrici, l’organizzazione non riesce a radicarsi, ma seduce molti giovani emarginati, spedendoli a fare la guerra in Siria. Discriminati dagli altri jihadisti e trattati da semplice carne da cannone, molti di questi ragazzi cercano di tornare in Marocco, un paese che si interroga sempre di più sul rischio di diventare uno dei principali bersagli del terrorismo.

Tunisia, studenti condannati al carcere perché gay
Non è bastato il clamore scatenato dall’arresto di un giovane omosessuale a settembre: in Tunisia sei studenti sono stati condannati a tre anni di carcere, massimo della pena per il reato di sodomia. Se aggiungiamo i pesanti attacchi verbali da parte dei politici islamisti e delle forze di polizia, i segnali negativi per la comunità LGBT tunisina non mancano. Tuttavia, bisogna registrare anche un crescente sostegno a favore della depenalizzazione dell’omosessualità, anche da parte di molte persone famose [ilgrandecolibri.com].

Iran, il tesoro nascosto del museo d’arte di Teheran
Il museo di arte contemporanea di Teheran raccoglie molte delle più importanti opere dei maggiori pittori occidentali dell’Otto e del Novecento. Nascosti agli occhi del pubblico con la rivoluzione khomeinista del 1979, dal 1999 questi quadri stanno tornando alla spicciolata nelle sale del museo e nei prossimi anni saranno esposti in mostre organizzate all’estero. La collezione non è stata né distrutta né venduta, anche se molte tele sono di autori gay e/o ebrei, spesso con scene di nudo [bloomberg.com].

 

Pier
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