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Marvia Malik è diventata la prima anchorwoman transgender del Pakistan. Malik, che è stata rinnegata dai propri familiari perché considerata un disonore per il loro buon nome, è stata “selezionata per merito, non per questioni di genere“, ha spiegato Junaid Ansari, proprietaria di Kohenoor News.

Marvia Malik vuole promuovere la parità di trattamento delle persone trans e spera che il proprio lavoro contribuirà a migliorare la vita della comunità transgender del Pakistan. “La mia storia non è diversa da quella di una qualsiasi hijra che potete vedere a chiedere l’elemosina per strada – dice Malik – Sono stata cacciata dopo le scuole medie e sono andata a lavorare in un salone di bellezza, ho guadagnato abbastanza per iscrivermi all’università, ma non è stato facile. Dobbiamo dire ai genitori di non vergognarsi dei figli che non possono conformarsi al sesso assegnato alla nascita“.

Un vento di cambiamento

In Pakistan molte khwaja sara (un termine che, come “hijra”, designa le persone transgender e intersex) vengono attaccate, assassinate e violentate. Molte lottano per trovare un posto di lavoro e alcune, per guadagnare denaro, sono costrette a chiedere l’elemosina o a prostituirsi. Nel giugno 2016, Alisha, un’attivista transgender di 23 anni, è deceduta dopo i ritardi nel ricevere cure mediche perché, quando è stata ricoverata in ospedale, il personale si è rifiutato di ammetterla in un reparto a causa del suo genere. Questo evento sollecitò il governo a intraprendere azioni in favore del “terzo genere”.

Nel marzo 2018, il Senato pachistano ha approvato un disegno di legge a sostegno della protezione dei diritti delle persone transgender, consentendo loro di determinare la propria identità di genere. Le khwaja sara possono finalmente ottenere carte d’identità che le indicano ufficialmente come “terzo sesso” e passaporti rilasciati dal governo con la categoria transgender.

La nostra comunità dovrebbe ricevere un trattamento equo e non ci dovrebbero essere discriminazioni di genere: dovremmo avere pari diritti ed essere considerate cittadine comuni, non del terzo sesso” ha detto Malik in un’intervista alla BBC. Il gruppo di attivismo Trans Action ritiene che ci sia almeno mezzo milione di persone transgender in Pakistan.

Barbara Burgio
traduzione di Pier Cesare Notaro
©2018 Il Grande Colibrì

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