Skip to main content

Il governo norvegese ha confermato, attraverso un comunicato stampa, che le persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) richiedenti asilo avranno per la prima volta la priorità nei percorsi di richiesta di protezione internazionale (non sono previste, invece, quote fisse).

Sfortunatamente – ha dichiarato Grunde Kreken Almeland, sottosegretario del ministero dell’istruzione con delega all’integrazione del partito liberale Venstre (Sinistra) – ci sono nazioni dove le persone non sono libere di amare chi desiderano amare. In circa 70 paesi l’omosessualità è un crimine e coloro che violano le leggi in materia vengono discriminati e possono avere conseguenze penali. Perciò stiamo cambiando le nostre linee guida, in modo che le persone LGBT abbiano la priorità”. La Norvegia è quinta in Europa nella classifica stilata dal recente rapporto ILGA-Europe per i diritti delle minoranze sessuali e ha già ottenuto buoni risultati per quello che riguarda le richieste di asilo delle persone LGBTQIA.

Essere creduti

Halvor Frihagen, vicepresidente dell’associazione Foreningen for kjønns- og seksualitetsmangfold (FRI – Associazione per le differenze sessuali e di genere) ha accolto favorevolmente questa iniziativa: “Molte persone devono fuggire perché sono LGBT. Inoltre le persone LGBT sono quelle che possono essere più in pericolo durante il tragitto e all’interno delle strutture, quindi dare loro la priorità è molto importante. Ci sono criteri specifici affinché una persona possa essere creduta quando dichiara di essere un rifugiato di questo tipo”.

Infatti, secondo Frihagen, le persone vengono raramente credute, a meno che tu non dica questa cosa apertamente, ma questo non sempre è possibile, anche considerando le difficoltà che queste persone possono provare nel fare una dichiarazione del genere, e anche lo stigma che in certi paesi viene associato con l’essere LGBTQIA. “Ma se non sei mai stato in grado di dire a nessuno di essere gay, è molto difficile che la prima persona con la quale tu ne parli liberamente sia un poliziotto norvegese”.

Alessandro Garzi
©2020 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

Leggi anche:
Asilo per LGBT in Italia e in Europa: il video di SOGICA
La Chiesa luterana norvegese approva i matrimoni gay

Leave a Reply