Skip to main content

Mister Gay World, piccolo palcoscenico per 4 africani
Spot transofobo in Irlanda, agenzia ippica sotto accusa
Omofobia nel calcio, la federazione inglese la combatterà

MONDO Mezza Johannesburg è stata paralizzata lo scorso venerdì a causa di una marcia organizzata dall’organizzazione femminista dell’African National Congress, il più importante partito politico del Sudafrica, per protestare contro le violenze cui sono continuamente sottoposte le donne che vestono in minigonna o in modi giudicati da alcuni troppo provocante. La protesta ha riscosso l’approvazione del governo. Particolarmente importante la dichiarazione del ministro per le donne Lulu Xingwana, che ha esteso il significato della protesta ai frequenti casi di “stupro correttivo” di cui sono vittime le donne omosessuali del Paese: “Nessuno ha diritto di commetterlo: uno stupro è uno stupro. I veri uomini non stuprano, i veri uomini amano e rispettano le donne“. Il premier della provincia di Gauteng, Nomvula Mokonyane, ha aggiunto che “nessuno può essere soddisfatto della situazione dei diritti umani se donne e bambini vivono nel rischio di potenziali abusi“. Una seconda marcia è programmata per il prossimo 8 marzo nelle strade di Pretoria: le donne sudafricane non hanno intenzione di fermarsi (News24).

CULTURA Sempre a Johannesburg in Sudafrica, ma ad aprile, si svolgeranno le fasi finali del concorso “Mister Gay World“. Ci sarà anche un candidato di questo paese, l’unico africano dove sono legali le nozze omosessuali (e che negli ultimi due anni si è aggiudicato la vittoria), ma la vera notizia è che ci saranno anche partecipanti dall’Etiopia, dalla Namibia e dallo Zimbawe: benché infatti in questi tre paesi l’omosessualità non sia legale (dato negativo condiviso da altri trenta stati del continente africano), si sono tuttavia svolti concorsi nazionali che hanno permesso  la partecipazione al concorso mondiale (Times Live). Naturalmente si tratta di una goccia nel mare, ma è comunque significativo per l’Africa avere quattro rappresentanti nella competizione, anche se l’aggressione ai danni di Mister Gay Namibia (Il grande colibrì) non sembra essere il miglior auspicio. Sempre in Sudafrica, infine, è stata creata una nuova rivista dedicata a metrosexuals, gay, bisex e curiosi: M ha un titolo semplice, immediato, e promette di essere “calda“.

MOVIMENTO Il network irlandese Transgender Equality è sceso in campo chiedendo ai bookmakers di Paddy Power di ritirare uno spot considerato estremamente transofobo in cui sono mostrate tra il pubblico delle corse di cavalli alcune donne ed alcune trans, con la voce di sottofondo che invita a distinguere tra le cavalle e gli stalloni (YouTube). Al momento l’agenzia di scommesse non ha mostrato alcuna volontà di cancellare la pubblicità, “che non voleva offendere ma mostrare le donne transgender come belle“. Tuttavia la campagna per chiedere il ritiro dello spot continua la sua azione e il direttore di TE Broden Giambrone ha spiegato che ha speso il weekend a sostenere trans che si sentono ridicolizzate dall’annuncio: “La situazione in Irlanda per le trans è di enorme emarginazione e più a lungo quest’annuncio rimane in giro, maggiori sono i danni“.

CRONACA La federazione inglese del pallone prova ancora una volta a dare un calcio all’omofobia, con una nuova iniziativa presentata lunedì dal segretario della FA Alex Horne che si prefigge un programma di sei punti comprendenti istruzione, visibilità, associazione, riconoscimento, segnalazione e monitoraggio. Il programma, sebbene ambizioso e con alcuni punti fortemente condivisibili (tra cui il tentativo di archiviare la questione relativa ai calciatori gay in attività: “Se mi chiedete se ci sono calciatori gay state facendo la domanda sbagliata. Per noi l’obiettivo è garantire che ciascuno possa partecipare al nostro gioco, prescindendo dalla sessualità“), pecca forse di eccessi di ottimismo e di un po’ di genericità (PinkNews). Ma le buone intenzioni, almeno quelle per ora, ci sono: avrebbe bisogno almeno di quelle il portoghese (ex Inter) José Mourinho, autore di una battuta omofoba pronunciata nel freddo moscovita (“Ma sono tutti gay qui?“) e riferita dal sito Goal.com.

In breve:
1) I gay continuano a spostarsi a destra. Il risultato dell’ultimo sondaggio di Têtu vede ancora una stragrande maggioranza a favore di Hollande, sempre oltre il 35% dei consensi, ma dietro di lui Marine Le Pen arriva a sfiorare il 20% mentre Sarko scende nettamente sotto il 10%, superato anche dal centrista Bayrou
2) Dopo la ricerca sui luoghi di lavoro, un nuovo sondaggio mostra come la sentenza che vieta le discriminazioni stia profondamente modificando le idee in India, dove ormai l’omosessualità è discretamente ben accettata e sono diminuiti gli abusi della polizia nei confronti dei gay (Express India).
3) Sono molte le ragioni per cui il Camerun è fortemente omofobico, ma tra queste spicca la forte caratterizzazione cattolica del Paese: è il parere di Gideon Assa, dell’Organizzazione per il genere, l’impegno civico e lo sviluppo dei giovani (Africa News). E molta appare la strada da percorrere anche in Egitto, a un anno da piazza Tahir, a causa, qui, della vittoria islamista nelle elezioni (Gay News Network).
4) Secondo il pornodivo gay Brent Corrigan (al secolo Sean Paul Lockhart), Ebay sarebbe un sito omofobo, poiché il suo account per vendere la colonna sonora di un documentario a lui dedicato, è stato chiuso senza spiegazioni. Ma è anche possibile che le ragioni siano altre, visti i rigidi regolamenti di Ebay e visto che gli articoli anche dichiaratamente gay sul sito non mancano (Gay Magazine).
5)Se fossi gay – ha dichiarato Daniel Redcliffe, che per il suo prossimo ruolo dovrà calarsi nei panni del poeta omosessuale della beat generation Allen Ginsberg e sostiene apertamente i pari diritti per gli appartenenti al mondo LGBTQ* – vorrei uscire con Ryan Gosling: ne vado pazzo, è fantastico, sembra intelligente” (Out&About).

 

Michele
Copyright©2012MicheleBenini

Leave a Reply