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Lo scorso lunedì la Commissione Europea ha rifiutato la richiesta di adesione al programma europeo di gemellaggio (e al conseguente finanziamento fino a 150mila euro) a sei municipalità polacche che avevano votato gli ordini del giorno “contro l’ideologia LGBT o “per la difesa della famiglia”, che in alcuni casi hanno proclamato delle “zone libere dall’ideologia LGBT”. Al momento non è stata comunicata la lista delle città escluse dal programma. La commissaria europea all’uguaglianza Helena Dalli ha scritto su Twitter: “I valori e i diritti fondamentali dell’Unione Europea devono essere rispettati dagli stati membri e dalle loro autorità. Questa è la ragione per la quale sei richieste di adesione al programma di gemellaggio sono state respinte”.

Braccio di ferro

Gli ordini del giorno sono stati criticati fin dalla loro approvazione e ci sono state pressioni, provenienti da varie associazioni e partiti politici in tutta Europa, sulle città gemellate con queste amministrazioni polacche al fine di rompere il gemellaggio, come è poi avvenuto nel caso del comune francese di Saint-Jean-de-Braye. Lo scorso dicembre anche il Parlamento Europeo aveva votato una risoluzione che condannava le politiche omofobe messe in atto in queste località, poste soprattutto nel sud-est del paese. In particolare, si legge nella risoluzione, “i finanziamenti dell’Unione Europea non possono essere utilizzati per politiche discriminatorie”.

Le risoluzioni “per la famiglia” o “contro l’ideologia LGBT” sono state comunque recentemente dichiarate incostituzionali da due tribunali polacchi: dire che i provvedimenti colpiscono una “ideologia” è un tentativo di negare che dietro una “ideologia” ci sono persone vere e proprie, che questi ordini del giorno discriminano “nella vita sociale, politica ed economica”, cosa vietata dalla costituzione polacca.

Commissione divisa

Helena Dalli, laburista maltese che fa parte a livello europeo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, è commissaria europea per l’uguaglianza nella commissione guidata da Ursula von der Leyen. Il commissario all’agricooltura, invece, è Janusz Wojciechowski, che appartiene al partito sovranista Prawo i Sprawiedliwość (Diritto e Giustizia; PiS), che sta guidando una campagna omofoba in Polonia e sostiene quelle risoluzioni.

Alessandro Garzi
©2020 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

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