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Siamo solo a inizio marzo, ma la voglia di vacanze si fa già sentire: Pasqua è relativamente vicina, l’estate si fa già desiderare e magari si può iniziare a prenotare per Natale, sperando di risparmiare un bel po’ con tanto anticipo. Se il portafoglio lo permette, si può iniziare a fantasticare su un bel viaggio in giro per il mondo: quale nuovo stato sarà la prossima destinazione?

Il Gay Travel Index

Per il viaggiatore LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) la scelta della meta delle vacanze può essere più complessa: non tutti gli stati del mondo accolgono bene chi appare sessualmente diverso, tra leggi discriminatorie e popolazioni ostili. La mitica guida Spartacus ha così pensato bene di riproporre il suo Gay Travel Index (Indice per i viaggi gay), una classifica dei paesi più o meno friendly per i turisti appartenenti a una minoranza sessuale.

A trionfare a pari merito sono Canada, Portogallo e Svezia, tre paesi all’avanguardia nel riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQIA e in cui Spartacus non registra nessun dato negativo. Se la cavano molto bene anche gran parte degli stati dell’Europa occidentale e settentrionale, con due importanti eccezioni: la Germania va benino, ma non troppo, per colpa di una popolazione omofoba (sic!) e l’Italia ancora peggio. Nel Bel Paese, sempre secondo Spartacus, ci sono pochi diritti e sarebbe troppo forte l’influenza della Chiesa cattolica, anche se la popolazione non sarebbe per nulla ostile alle minoranze sessuali.

Vacanze in Siria?

Già qui l’affidabilità della classifica di Spartacus lascia qualche dubbio. Ma quando si scopre che la più famosa guida gay del mondo preferisce mandarvi in vacanza in Siria (110° paese su 197) piuttosto che in Città del Vaticano (122°) verrebbe quasi da ridere. Per Spartacus la Siria è un posto con brutte leggi e un po’ di omofobia (tanto quanto in Germania o in Francia), ma senza violenze gravi: si sono distratti e non si sono accorti di omosessuali sgozzati e transessuali impiccate per i seni ai lampioni? In ogni caso sarebbe ben peggio il Vaticano, con più forti rischi di avere guai con la legge e un’influenza religiosa molto più negativa.

Il continente indicato come meno LGBTQIA-friendly è, come prevedibile, l’Africa, con l’eccezione di Sudafrica e Mozambico, anche se alcune indicazioni lasciano un po’ perplessi. In fondo alla classifica ci sono comunque Arabia Saudita, Iran e Somalia, ma il posto meno consigliato per le vostre vacanze è ovviamente la Cecenia. Ecco, un consiglio saggio riesce a darlo persino Spartacus, ma probabilmente è meglio informarsi altrove prima di partire ed evitare di affidarsi a indici così strampalati.

Pier Cesare Notaro
©2019 Il Grande Colibrì
foto: Il Grande Colibrì

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