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La grande attesa è finita. Oggi è ufficiale la prima data in cui sarà proiettato il documentario “Allah Loves Equality. Essere LGBT in Pakistan”, realizzato tra il 2017 e lo scorso febbraio dal regista e attivista pachistano Wajahat Abbas Kazmi, residente in Italia da molti anni, che negli anni scorsi si è fatto conoscere per aver lanciato una campagna con le parole chiave che ritornano anche nel film: Allah ama l’uguaglianza.

Il film, che è stato realizzato grazie a una raccolta fondi online e che ha il sostegno di Il Grande Colibrì e il patrocinio di Amnesty International, sarà presentato al Lovers Film Festival di Torino il 28 aprile alle 18.15, alla presenza del regista, nella giornata conclusiva di quello che è il più antico festival cinematografico a tema LGBTQIA (lesbica, gay, bisessuale transgender, queer, intersex e asessuale) d’Europa.

Un’importante première

Entusiasta il commento di Kazmi alla notizia della selezione da parte del festival Lovers: “Non potevamo avere una première più importante in Italia e siamo davvero grati allo staff del festival di Torino per aver scelto il nostro lavoro. Dopo il patrocinio di Amnesty, questa notizia è la conferma che, quando si lavora per realizzare al meglio i propri progetti, i riconoscimenti non tardano ad arrivare”.

Molto soddisfatto anche Pier Cesare Notaro, presidente di Il Grande Colibrì, associazione che ha sostenuto la campagna lanciata da Kazmi nel 2016 e che ha continuato a sostenere il progetto promuovendolo attraverso i suoi siti: “Fin da quando Il Grande Colibrì era solo un blog, abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare per le storie delle persone che dovevano combinare l’appartenenza a una minoranza sessuale con quella a una religione che generalmente è considerata intollerante“.

Per questo – continua Notaro – dopo l’incontro con Wajahat, è stato naturale che le nostre battaglie e le nostre strade fossero le stesse. Vedere il film in anteprima è stata un’emozione unica e sono sicuro che non deluderà nessuno tra coloro che hanno sostenuto Allah Loves Equality in questi anni”.

Entusiasmo in Pakistan

La notizia della prima del film si è diffusa anche tra la comunità LGBTQIA in Pakistan: molte persone attendono di poter vedere il lavoro di Kazmi e tra loro tante di quelle che hanno raccontato la loro esperienza nel film, in particolare tra le khawaja sira, cioè la comunità transgender del paese.

Tra i commenti nei gruppi legati alle associazioni LGBTQIA pachistane prevale l’attesa per la possibilità di vedere il film proprio dove è stato realizzato, cosa che verrà naturalmente fatta a suo tempo, ma senza rendere pubblici i dati della proiezione, dato che la legge vieta i rapporti omosessuali e la blasfemia e che, in particolare in base a quest’ultima norma, le persone coinvolte nella realizzazione e nella visione del film potrebbero rischiare la loro libertà.

Dalla viva voce

Concepito come primo capitolo di un viaggio che dovrebbe portare il regista a raccontare le persone LGBTQIA nei paesi musulmani, il documentario fa parlare le persone omosessuali e transgender incontrate dal regista, dall’autore e dalla troupe, senza alcuna mediazione e senza contrapporre alla loro voce quella di uno stato che discrimina le persone omosessuali o di una religione ufficiale che colpevolizza e rifiuta la diversità. Nonostante questo, la fede traspare e spesso viene rivendicata dai protagonisti del film, che capiscono meglio di molti imam i doni che ritengono di aver ricevuto da Allah.

Allah Loves Equality, che ha ricevuto l’appoggio di molte organizzazioni LGBTQIA italiane e straniere, oltre che il fondamentale contributo di centinaia di persone, sarà poi proiettato al Pigneto Film festival di Roma il 3 luglio, ma molte altre date sono in corso di organizzazione anche prima di allora e le proiezioni non si limiteranno all’Italia. Il film è stato infatti girato in un’edizione internazionale, ma nel nostro paese avrà i sottotitoli in italiano.

Michele Benini
©2019 Il Grande Colibrì
foto: locandine

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