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Quando penso al concetto di “icona gay”, mi vengono in mente glitter, coreografie audaci e trascorsi personali travagliati… Ebbene, sappiate che anche il mondo arabo non è esente da questo tipo di personaggi, anche se con i dovuti distinguo. Esistono infatti “divine” idolatrate da persone provenienti da qualsiasi punto della scala Kinsey [Wikipedia]: se avete un’amica o un amico di origini arabe, basterà fare i nomi di Fayrouz e Oum Kalthoum per vedere i suoi occhi illuminarsi.

Proprio Oum Kalthoum (1904-1975), detta da alcuni addirittura “kawkab al-sharq” (pianeta del levante), è il personaggio più adatto a traghettarci dalle icone in senso stretto a quelle più legate al mondo LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersessuali e asessuali) in quanto per molto tempo si è mormorato a proposito dell’omosessualità della cantante (vedi anche Selim Nassib, Ti ho amata per la tua voce, ed. e/o) che ha esordito in giovane età in abiti maschili, abitudine diffusa in Egitto, pare, fino ai primi decenni del ventesimo secolo.

LE STAR DELLA MUSICA

Ma veniamo ora a parlare di due figure decisamente più vicine all’immaginario LGBTQIA quanto meno da un punto di vista pop: le due libanesi Nawal Al Zoghbi e Haifa Wehbe.

Nawal Al Zoghbi, “the golden star” (la stella d’oro), oltre ad essere apprezzata come cantante, soprattutto negli anni ’90 è stata un’ispirazione per i suoi look, a volte molto simili a quelli di Madonna, Britney Spears o delle Spice Girls. Il recente divorzio dal marito e la battaglia legale per la custodia della prole è all’origine di uno dei suoi successi, cosa insolita se si pensa che da queste parti, ancor più che altrove, i panni sporchi si lavano in famiglia. Il video qui sotto che contiene una citazione: la troverete?

Haifa Wehbe si è rifatta una vita in senso letterale e figurato, tanto che in pochi oggi conoscono quale sia la sua reale età anagrafica. Decisamente più sfrontata della collega, Haifa ha sempre fatto suoi i concetti di innovazione e provocazione. La sua biografia non-artistica ci racconta di un matrimonio in giovane età dal quale è nata una figlia. Anche per Haifa abbiamo un video esplicativo…

Per fortuna sempre più spesso, assurgono al rango di icona personaggi che sono essi stessi membri della comunità LGBTQIA: il più popolare è sicuramente Hamed Sinno, leader dichiaratamente gay del gruppo rock libanese Mashrou’ Leila. Ma voglio citare anche Yehya Saade, regista non a caso dei due video presentati qui sopra, capace di inserire elementi della cultura queer nei suoi lavori in maniera così fine e ironica da non essere notati dai più – o quasi!

COMICHE DRAG E TRANS

Restando in Libano come non citare Bassem Feghali? La più famosa drag queen del Medio Oriente, che alcuni paragonano a RuPaul per verve comica e influenza sul linguaggio, è protagonista di numerosi programmi a diffusione nazionale grazie anche (soprattutto?) alla parentela con Sabah, altra leggenda musicale nazionale. Non c’è cantante, attrice o donna influente che non sia stata imitata da Bassem con risultati strabilianti.

Passando all’Egitto parliamo invece di Hanan Al Tawil, attrice transessuale di discreto successo morta nel 2004 in circostanze ancora da chiarire. Le notizie sulla sua vita sono piuttosto vaghe: esordisce come attrice comica nel 1999 a transizione già avvenuta e resa pubblica dall’artista stessa. Hanan ha utilizzato il suo status di celebrità per difendere la causa delle persone LGBTQIA nel proprio paese.

Questo articolo ha un tono volutamente leggero, ma chi scrive non può certo dimenticare il numero sempre crescente di associazioni e individui che lottano ogni giorno affinché anche la comunità LGBTQIA araba possa finalmente godere dei diritti che le spettano.

 

BouKerch
©2017 Il Grande Colibrì

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