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Bakhtawar Bhutto Zardari, figlia 27enne di Benazir Bhutto, l’ex prima ministra della repubblica islamica del Pakistan, uccisa dai talebani nel 2007 in un attacco terroristico a Islamabad, è accusata di blasfemia. Come già spiegato sul Grande Colibrì, in un paese come il Pakistan non è cosa molto difficile condannare qualcuno per blasfemia: in questo caso Bakhtawar Bhutto ha semplicemente scritto l’11 maggio un tweet sul ramadan.

La ragazza ha criticato e definito “ridicola” la legge chiamata Ehteram-e-Ramazan (Rispettare il ramadan) che prevede multe e carcere per chi fuma, mangia o beve apertamente durante il ramadan, mese del digiuno islamico. La commissione parlamentare permanente per gli affari religiosi del Senato aveva approvato all’unanimità una modifica della legge per aumentare le multe previste per i proprietari di alberghi, cinema e ai canali televisivi [The Express Tribune].

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In un primo tweet Bakhtawar Bhutto ha scritto: “Le persone moriranno per i colpi di calore e per la disidratazione con questa legge ridicola. Non tutti possono farcela. Questo non è Islam” [Twitter].

Dopo essere stata attaccata da molti pachistani, il giorno dopo la ragazza ha dovuto dare nuove spiegazioni più approfondite per evitare che la situazione andasse fuori controllo, visto che sui social network i fondamentalisti hanno iniziato a criticarla: “Elaborazione del mio tweet sull’arrestare le persone perché devono acqua durante il ramadan. Noi siamo più che in capaci di resistere alla tentazione e continuare il nostro digiuno” [Twitter] “ma non tutti in Pakistan faranno il digiuno (i bambini a scuola, gli anziani, le persone con problemi medici): dovremmo arrestarli tutti perché bevono acqua?” [Twitter]. “Il digiuno è uno dei cinque pilastri dell’Islam. È un obbligo imperativo. Ma dove c’è una legge per punire con l’arresto tutti quelli intorno a voi?! Non nell’Islam!” [Twitter].

 

Wajahat Abbas Kazmi
©2017 Il Grande Colibrì

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