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Secondo quanto emerge da un rapporto dell’Her Majesty’s Inspectorate of Constabulary and Fire & Rescue Services (Ispettorato di sua maestà per la polizia e i vigili del fuoco), le forze di polizia britanniche non sarebbero in grado di affrontare come dovuto l’incremento dei cosiddetti “crimini di odio” negli ultimi anni. In particolare, in più della metà dei casi presi in esame, la risposta delle forze dell’ordine non sarebbe stata sufficiente. Nel rapporto sono state analizzate quelle aggressioni che avevano come oggetto l’origine etnica, la religione, l’orientamento sessuale, la disabilità o l’identità di genere.

L’ispettrice Wendy Williams, che ha portato avanti l’inchiesta, ha dichiarato: “Il reato di odio è personale e pervasivo e le forze di polizia, di solito, hanno solo una possibilità di identificarlo. Se alla vittima è dato il supporto necessario, può essere creata un’azione contro questo tipo di reati su scala nazionale, permettendo un’attività più ampia e penetrante“. Ma, secondo il rapporto, molti agenti di polizia non identificano questi reati come tali, non catalogano le informazioni dovute e non comunicano alle vittime quale supporto potrebbero ricevere.

La Brexit spinge i crimini d’odio

Jemma Levene del gruppo Hope not Hate (Speranza, non odio) è allarmata a causa di questi dati: “Ciò che ci preoccupa è che il rapporto si basa sui dati raccolti dal 2012 al 2014, ma tutte le nostre ricerche mostrano che c’è stato un notevole incremento di questo tipo di reati negli ultimi anni. In un momento nel quale la società britannica è divisa come mai prima, è cruciale che gli agenti di polizia siano ben addestrati su questo tipo di argomenti. Ma i dati che abbiamo ci mostrano che, di solito, non è così“.

I dati sono piuttosto significativi. Emerge dal rapporto che circa 3mila casi non erano stati segnalati con aggravanti di discriminazione etnica o religiosa, e che la polizia non ha seguito le direttive richieste: in 65 casi la vittima non è stata neanche visitata dalle forze dell’ordine. Secondo alcune interviste rilasciate a Sky News a Bradford, la maggior parte delle persone denuncerebbe un reato di questo tipo alla polizia, ma sono molte meno quelle che hanno fiducia che le forze dell’ordine affrontino in modo risolutivo il loro caso.

Alessandro Garzi
©2018 Il Grande Colibrì
foto: Dagmar Bendel (CC0)

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