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Lo scambio degli anelli, il bacio in bocca, il pagamento della dote (svariate bottiglie di liquore e di birra, dieci parei e 250mila franchi CFA, cioè circa 380 euro): le immagini della cerimonia celebrata a Makokou, nel Gabon nord-orientale, tra Patricia e Cathy hanno fatto il giro del paese, creando sorpresa e spesso indignazione per quello che è stato definito il primo matrimonio omosessuale nello stato africano. Dopo lo scandalo, Patricia, la più anziana delle due donne, ha spiegato a una radio locale che non è affatto quel che sembra: lei è senza figli e ha deciso di unirsi con la sua amica Cathy per aiutarla a crescere i suoi due figli e il terzo che da otto mesi cresce nella sua pancia. Insomma: niente nozze tra lesbiche, ma un impegno di mutuo aiuto tra amiche.

Scandalo limitato

La vicenda, comunque, rischia di avere implicazioni pesanti: il tribunale di primo grado di Makokou ha ordinato alla polizia di arrestarle e di tenerle in custodia. Alle due donne non viene contestato il reato di omosessualità, introdotto nel codice penale gabonese nel luglio 2019, ma cancellato già lo scorso giugno, dopo meno di un anno. Patricia e Cathy, però, sono accusate di oltraggio al pudore, perché i giudici ritengono che le immagini circolate abbiano offeso il senso morale della popolazione: per questo le due presunte lesbiche potranno essere condannate al carcere per due anni, a cui potrebbe aggiungersi anche una multa fino a 2 milioni di franchi CFA (più di 3mila euro).

L’offesa della popolazione, però, è sorprendentemente limitata. La stampa non sta cavalcando più di tanto lo scandalo e ci sono siti importanti, come Gabon Media Times, che difendono le due donne: “Bisogna ricordare che l’omosessualità è depenalizzata? Questo consente alla comunità LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) di baciarsi in bocca tanto quanto agli eterosessuali. A questo proposito, la procura ha avviato un’azione arbitraria contro Patricia e Cathy, privandole della libertà quando una di loro è incinta di 8 mesi e aspetta un bambino“. Anche i commenti sul web, a dire il vero, sono spesso infastiditi dalla simulazione di un matrimonio, ma molto meno dal bacio o dalla presunta relazione lesbica.

donna africana vista spalleFlop degli omofobi

E così la vicenda, ad analizzarne più da vicino le reazioni, mostra un grado di omofobia molto più basso di quanto si poteva temere. D’altra parte anche la depenalizzazione dell’omosessualità a giugno ha provocato qualche commento infuriato sui social media (ma sui social si scrivono parole infuriate sempre e comunque, no?) e niente di più, nonostante il tentativo dei 14 partiti della Coalition Démocratique de l’Opposition (Coalizione democratica dell’opposizione; CDO) di raccogliere “centinaia di migliaia di firme” per chiedere che i rapporti tra persone dello stesso sesso tornino illegali. In tre mesi, però, le adesioni raccolte sono state appena 319 (sì, avete letto bene: trecentodiciannove).

Nonostante il bilancio ridicolo, i leader dell’opposizione hanno indetto una conferenza stampa per assicurare che la raccolta firme continuerà. Contenti loro, anche se sarebbe decisamente più saggio ascoltare le parole di un loro militante raccolte da La Libreville: “Faremmo meglio a concentrarci sulle soluzioni ai problemi quotidiani del Gabon. Se ci occupiamo solo di questo tipo di argomenti, siamo condannati a rimanere a lungo all’opposizione“. Il fatto è che, in Gabon come nel resto del mondo, i politici si aggrappano alle campagne d’odio contro le minoranze proprio perché non hanno nessuna idea di come risolvere i problemi reali dei propri paesi. La popolazione gabonese, però, sembra avere chiaro quali sono i problemi davvero importanti.

Pier Cesare Notaro
©2020 Il Grande Colibrì
immagini: elaborazione dalla foto di Patricia e Cathy / da Max Pixel (CC0)

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