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Le notizie di questa settimana:
Kenya – Garissa, il volto ricco del terrorismo
Iran – Accordo, ecco perché essere contrari
Iran – Accordo, ecco perché essere a favore
Maghreb – Depenalizzare i divieti sessuali?
Siria – Crisi dei rifugiati, è polemica sul gioco

Kenya – Garissa, il volto ricco del terrorismo. Il gruppo terroristico Al-Shabaab ha ucciso  148 persone in un attacco all’università di Garissa, in Kenya: a guidare l’attacco un giovane agiato.

Il leader del commando di killer che ha massacrato 148 persone al Garissa University College era un ex studente di legge dell’Università di Nairobi, 24enne. Mohammed Abdirahim Abdullahi passerà probabilmente alla storia come l’assassino di massa con il volto più innocente. Ma sotto i bei vestiti e la facciata di normalità, si nascondeva un pozzo senza fondo di odio e fanatismo religioso. Il suo ex compagno Wachira ha detto di lui: “Usava argomentazioni molto razionali. Anche in classe era sempre molto razionale. Per questo mi sorprende che si possa essere radicalizzato”. [nation.co.ke, Kenya]

Il profilo dei terroristi sta cambiando. Il terrorismo non è più associato a giovani disperati e con scarsa educazione messi insieme alla buona, ma a persone brillanti, altamente istruite e benestanti. Inoltre, questi ragazzi hanno vissuto tra noi, hanno interagito bene con i loro coetanei e avevano buone opportunità nella vita, ma nel corso del tempo si sono radicalizzati e hanno deciso di unirsi a gruppi terroristici. In particolare, qualcuno è preoccupato che alcune moschee si siano trasformate in centri di insegnamento dell’estremismo religioso e di radicalizzazione dei giovani. [nation.co.ke, Kenya]

Iran – Accordo, ecco perché essere contrari. L’accordo sul nucleare iraniano rafforza un regime che, anche senza armi atomiche, è in piena fase espansionistica e spaventa i vicini sunniti e Israele.

Con o senza la capacità di fabbricare un’arma nucleare, l’Iran è un attore che turba e destabilizza il mondo arabo. La sua ingerenza diretta in Yemen, in Siria, in Iraq e altrove ha già creato una serie di problemi di difficile soluzione. E Teheran prosegue le sue interferenze, anche se le sanzioni rendono quasi impossibile la vita quotidiana degli iraniani. Le autorità iraniane sono coscienti di questa realtà, ma, nonostante le difficoltà affrontate dal paese, possono vantarsi del fatto che la salute geopolitica della repubblica islamica non è mai stata migliore. [thenational.ae, Emirati Arabi Uniti]

Quando i responsabili iraniani parlano di esportare la rivoluzione, hanno in mente un modello esaustivo e strutture specifiche: i “comitati popolari” che devono “proteggere la rivoluzione” e “rafforzare le fondamenta della sicurezza” attaccando chi “agisce contro la rivoluzione“. Questo modello di organi rivoluzionari che agiscono in parallelo all’esercito regolare, determinandone al contempo le operazioni, è stato sviluppato e perfezionato per la prima volta in Libano con Hezbollah. [now.mmedia.me]

Khamenei non vede inconvenienti nell’isolamento dell’Iran sulla scena internazionale. Molti pensano che lasci negoziare i moderati con l’unico obiettivo di dimostrare l’ipocrisia occidentale e poter poi dire al popolo iraniano che la sola strada per salvarsi consiste non nel contare sull’estero, ma nel ricercare l’autosufficienza. Quest’ultima permetterebbe all’Iran di essere indipendente nei confronti del resto del mondo, che, d’altra parte, è sospettato di voler abbattere il regime. [almodon.com, Libano]

Iran – Accordo, ecco perché essere a favore. L’accordo sul nucleare iraniano rafforza il fronte riformista a Teheran. Inoltre c’è chi si domanda se non di debbano rivedere le alleanze in Medio Oriente.

La conclusione positiva dei negoziati internazionali sul nucleare è una condizione necessaria al risveglio della mobilitazione, afferma un oppositore. La riuscita dei negoziati sul nucleare e la fine delle sanzioni economiche rafforzeranno l’autorevolezza del governo di Rohani e incoraggeranno le correnti pro-democrazia ad esprimersi pubblicamente. Ma un sociologo dell’Università di Teheran spiega: “Egitto, Siria, Libia, tutti questi paesi sono in preda a gravi difficoltà dopo le loro rivoluzioni democratiche. Questo nuoce al movimento verde, è una fonte di scoramento”. [theguardian.com]

Quanto vogliamo la stabilità nel Golfo? La vogliamo abbastanza da rischiare di alienarci i nostri presunti alleati arabi nella regione e da fargli cambiare idea sull’acquisto di armi che ci fanno guadagnare molto? Perché succederebbe questo se affrontassimo il ruolo di alcuni paesi che finanziano i gruppi estremisti sunniti più radicali e destabilizzanti, come l’ISIS e Al-Qaeda. Molti sono pronti ad ammettere come l’ideologia sunnita estremista dell’ISIS non sia altro che una manifestazione (o l’applicazione) dell’islam wahhabita, base dell’Arabia Saudita. [theguardian.com]

Maghreb – Depenalizzare i divieti sessuali? In Marocco il nuovo codice penale resta anacronistico sulla sessualità, scatenando polemiche. E in Algeria anche i conservatori aprono sull’omosessualità.

I commenti sono impietosi contro una classe politica additata come reazionaria e lontana dall’evoluzione della società marocchina: “Nel 2015 è lo stato a dover dettare i comportamenti sessuali di adulti consenzienti?“. C’è anche chi ricorre a toni iperbolici, paragonando la proposta di riforma del codice penale all’azione dei fondamentalisti del gruppo terroristico Stato islamico. E per il giornalista tunisino Farhat Othman i paesi magrebini non possono “sostenere di costruire uno stato di diritto senza abolire le leggi che criminalizzano l’omosessualità“. [ilgrandecolibri.com]

Siria – Crisi dei rifugiati, è polemica sul gioco. La BBC pubblica il gioco online “Syrian Journey”, che permette di immedesimarsi in un profugo in fuga: cattivo gusto o strumento di sensibilizzazione?

Il conflitto siriano ha dilaniato il paese, facendo migliaia di morti e spingendo milioni di persone a fuggire dalle proprie case. Molti cercano rifugio nei paesi confinanti, ma altri pagano dei trafficanti perché li portino in Europa, rischiando la morte, la cattura e la deportazione. Se stessi fuggendo dalla Siria per raggiungere l’Europa, quali scelte faresti per te e per la tua famiglia? Segui il nostro viaggio per comprendere davvero i dilemmi che i rifugiati devono affrontare. [bbc.com]

La BBC è stata attaccata per aver creato un videogame che simula il terribile calvario affrontato dai rifugiati siriani in fuga dal loro paese dilaniato dalla guerra. Scopo del gioco online è scappare dalla Siria (devastata dalla guerra civile e dall’ascesa dell’ISIS) e raggiungere l’Europa. Il gioco “Sirian Journey”, disponibile sul sito della BBC, spesso termina con la morte del giocatore ed è stato criticato da alcuni esperti per aver trasformato le sofferenze di milioni persone in un “gioco per bambini”. [dailymail.co.uk]

“Syrian Journey” è pubblicato nella sezione delle notizie ed è chiaramente etichettato come un’esperienza interattiva basata su notizie vere. “Syrian Journey” è un’esplorazione molto semplice – ma anche molto diretta – della crisi dei rifugiati del paese, ma propone le questioni in un formato avvincente e coinvolgente. E’ una introduzione digeribile al concetto del traffico di esseri umani e della disperata incertezza della migrazione. [theguardian.com]

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