Skip to main content

Credo sia capitato a tutti quelli che usano siti o app per incontri di iniziare una chat con un potenziale partner occasionale e di ricevere, tra le primissime domande, la semplice domanda “chems?”. È una cosa piuttosto frequente, sia per il numero di varietà di droghe che la domanda sottintende (si va dai popper alla cocaina), sia perché molte persone pensano che, come accade con l’alcol, l’essere su di giri, sballati o super-eccitati favorisca il risultato di un incontro.

Quando una coppia di americani intervenuti a un party leather a Milano nel 2000 mi offrì una pasticca di ecstasy, malgrado l’avvenenza di uno dei due, la paura mi sconsigliò di accettare, esattamente come avevo rifiutato una droga che non conoscevo da un poliziotto in una sauna di Copenhagen poco tempo prima. Non ho alcun rimpianto per quelle esperienze mancate, anche se oggi (forse) potrei parlare dell’argomento con maggiore esperienza personale.

Consapevolezza e sicurezza

Personalmente non ho nulla contro le droghe, se chi le usa sa tenerne sotto controllo gli effetti e non cerca di trarre vantaggi illeciti dal loro uso. Credo che non siano da considerare peggio dell’alcol, anche se l’odore del popper mi dà la nausea e non ho praticamente altre conoscenze in materia. Ma credo che proprio nell’uso consapevole e responsabile sia la chiave che rende lecito e sicuro l’uso di sostanze psicotrope.

Sesso all’aperto nei parchi: serve polizia o buon senso?

Ed è proprio qui che, come si diceva un tempo, casca l’asino. Oggi, molto più che nel passato, le droghe comportano rischi che non sembrano inclusi nell’uso delle medesime: come c’è sempre stato chi faceva ubriacare un ragazzo o una ragazza per poi stuprarlo/a, magari insieme ad altri, questa sembra essere una delle cifre salienti dell’uso delle droghe negli incontri per sesso tra maschi contemporanei.

Popper, G e altre droghe

Partiamo dai numeri: in un sondaggio condotto da Blued e da Gay Star News tra gli amanti del chemsex, si va dal 75% di uomini che fanno uso di popper al 24% che usa un cocktail di diverse droghe, passando per una grande varietà di numeri che nascondono significati diversi a seconda degli effetti comuni causati dalle sostanze.

Interessante, in questo senso, il 50% di utilizzatori dell’acido γ-idrossibutirrico (noto con vari nomi tra cui, normalmente una semplice G; Wikipedia), che con bassi dosaggi dovrebbe favorire sensazioni di benessere e rilassatezza e – udite udite – mantenimento dell’erezione. Fin qui niente da segnalare, se non fosse che per alcune sue caratteristiche (tra cui la praticamente totale rimozione di ricordi di quel che è successo quando si era sotto l’effetto della droga) la sostanza è considerata come una delle “migliori” droghe da stupro e che circa un quarto degli intervistati ha sperimentato un’overdose di G (benché ovviamente non sia quasi mai letale).

Gay, infedeltà e coppie aperte: non c’è due senza tre?

Altri numeri ci dicono che le sostanze si usano più frequentemente con sconosciuti (56%) e a un chem party (34%) che da soli (34%) o con il partner stabile (29%) e che il rischio di tenere comportamenti meno sicuri di quanto si fa normalmente è reale per il 53% degli utilizzatori di droghe (il 36% ritiene di avere comunque lo stesso controllo delle proprie azioni mentre l’11% non è sicuro tra le due opzioni).

Boom di violenze sessuali

Dal discorso iniziale e da alcuni dei dati riportati si capisce bene che uno dei rischi maggiori, oltre a quelli corsi personalmente da chi sceglie di usare queste sostanze psicotrope, è legato all’abuso delle persone, molto più che a quello delle droghe. Ed è infatti ancora Gay Star News a darci notizia del fatto che gli abusi sessuali legati all’uso di droghe nel sesso è raddoppiato negli ultimi tre anni, nonostante molte delle vittime non denuncino la violenza subita e, come spiegavo sopra, alcune droghe facilitino la rimozione dei ricordi della violenza subita. Inoltre sono in aumento le pubblicazioni di immagini di sesso con persone drogate, spesso minori e si moltiplicano costantemente le feste a base di sostanze.

Vale la pena di ricordare, ancora una volta, che tutto si può fare nel sesso purché tra persone consapevoli, adeguatamente in età e, soprattutto, consenzienti. Tutti gli altri casi, anche se la persona non protesta o non denuncia, sono violenza sessuale e non possono in alcun modo essere considerati legittimi, nemmeno se la persona che subisce la violenza ha preso droghe o alcol di propria volontà. Per qualcuno potrà sembrare scontato, ma pare che ci sia – ahinoi – bisogno di ripeterlo continuamente.

 

Michele
©2017 Il Grande Colibrì

Leave a Reply