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Prosegue la crociata del primo ministro ungherese Viktor Orbán contro i diritti delle persone LGBTQIA+. In un discorso che ha tenuto in Romania lo scorso sabato 22 luglio, Orbán ha affermato che il suo governo (autoritario, nazionalista e ultrareligioso) proteggerà le “radici cristiane” ungheresi ed europee.

“L’UE”, ha detto, “rifiuta le sue basi cristiane, e sta portando avanti una politica di sostituzione della propria popolazione attraverso l’arrivo di migranti, mentre è in atto un’offensiva LGBTQ”

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán. © Foto di REUTERS/Ints Kalnins/File Photo

La “crociata” del premier ungherese sembra comunque portare a risultati opposti a quelli voluti, dando benzina al movimento LGBTQIA+, che, nonostante la repressione, ha visto sfilare più di 35.000 persone al Pride di Budapest di sabato 15 luglio.

Budapest Pride

Budapest Pride. © Foto di Lili Rutai

Una delle ragioni che hanno spinto a reagire contro le politiche discriminatorie del governo sono le restrizioni sulla diffusione del materiale che viene considerato “propaganda LGBT” dalla legge votata nel 2021 dal Parlamento. La legge, “per la tutela dei minori”, vieta la pubblicazione di materiale rivolto alle persone più giovani, che possa “promuovere o mostrare” argomenti come “il cambio di sesso o l’omosessualità”.

Alcune settimane fa, Lira Kiskereskedelmi Kft, una catena di librerie, era stata multata per aver esposto Heartstopper1 nella sezione per ragazzi non sigillato nel cellophane, come invece prevederebbe la legge. Bence Rétvári, deputato del Partito Popolare Cristiano Democratico (alleato nella maggioranza di governo con Fidesz, il partito di Orbán) ha apertamente criticato Heartstopper:

“Nel libro si vedono le immagini di due ragazzi che si baciano. I genitori non sanno se si tratta di una provocazione nei loro confronti, o se si sta convertendo il loro figlio”.

Heartstopper

© Foto di Bernadett Szabo / Reuters

Il controllo dell’editoria da parte del governo è passato anche attraverso l’acquisizione di un’altra catena di librerie – nonché una delle più importanti case editrici – Libri, che il 14 giugno ha visto la sua proprietà passare al 98.5% nelle mani del Mathias Corvinus Collegium, un’istituzione scolastica privata “amica” di Orbán (e neanche troppo “indirettamente” finanziata dallo stesso governo).

Libri impacchettati in offerta a Libri l'11 luglio 2023

Libri impacchettati in offerta a Libri l’11 luglio 2023. © Foto di Szabó Bernadett / Reuters

Forse anche per questo, Libri ha recentemente interpretato in modo più restrittivo la legge del 2021 secondo la quale se la libreria è posta a meno di 200 metri da un luogo di culto o da una scuola, i libri che parlano di persone LGBTQIA+ non possono essere venduti, anche se sigillati. Fino ad adesso era convinzione che questa parte della legge riguardasse soltanto le librerie nei piccoli centri, ma sembra che questa interpretazione debba essere posta in atto anche a Budapest, dove “meno di 200 metri da una scuola o da un luogo di culto” potrebbe venire a significare “ovunque”. E questo rischia di condizionare anche gli altri attori sul mercato…

 

Alessandro Garzi
©2023 Il Grande Colibrì
immagine: elaborazione da foto di Bernadett Szabo / Reuters

 

1_ Fumetto della britannica Alice Oseman rivolto a un pubblico di adolescenti, dal quale è stata
recentemente tratta una serie Netflix

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