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Una donna è stata arrestata in Polonia per aver profanato un’immagine sacra. Durante un’incursione nella sua abitazione, infatti, la polizia ha rinvenuto delle copie di un’immagine che rappresenta la Vergine Maria con una aureola arcobaleno. Secondo la polizia l’opera sarebbe blasfema e offensiva nei confronti della religione. Durante l’incursione la polizia ha anche confiscato il computer e il cellulare della donna.

La presunta responsabile, Elżbieta Podlesna, è un’attivista per i diritti umani ed era appena tornata in Polonia dopo aver lavorato con Amnesty International in Belgio e Olanda. Amnesty ha quindi lanciato una petizione affermando che la donna è stata detenuta solo per il suo attivismo pacifico, poiché non ci sono prove reali a carico.

Arcobaleno blasfemo?

Il ministro degli interni polacco Joachim Brudziński ha commentato su Twitter l’arresto della donna ammettendo che le cause del fermo sono la profanazione dell’immagine della Vergine Maria di Częstochowa. Per il codice penale polacco, infatti, l’offesa nei confronti della religione è punibile con il carcere fino a due anni. Il ministro dunque ha commentato: “Raccontare storie circa la libertà e la tolleranza non dà a nessuno il diritto di offendere la fede dei credenti“.

L’immagine della Madonna con l’aureola arcobaleno era già apparsa a fine aprile per le strade della città di Płock. La polizia potrebbe dunque accusare la donna di essere la responsabile anche di questa azione. L’immagine sembra aver scatenato molte opposizioni nel paese poiché questa rappresentazione della Vergine Maria è considerata una parte importante della fede e dell’identità polacca. Ma l’avvocato della donna ha affermato che le immagini in questione non possono essere considerate come offensive o desacralizzanti e che dunque il fatto non sussiste.

Libertà sotto attacco

Questo attacco alle libertà personali si somma a una serie di azioni mirate a fermare quella che viene percepita come un’invasione da parte dei valori sociali dell’Occidente liberale. “Stiamo affrontando un attacco diretto alla famiglia e ai bambini con la sessualizzazione dei bambini, l’intero movimento LBGT e il gender. Queste sono idee importate, ma oggi minacciano la nostra identità, la nostra nazione e la sua sopravvivenzaha affermato Jarosław Kaczyński, leader del partito conservatore al potere Prawo i Sprawiedliwość (Diritto e giustizia; PiS), facendosi portavoce di un sentimento diffuso nel paese noto per le sue posizioni di chiusura.

Questi avvenimenti e dichiarazioni alla vigilia delle elezioni europee suonano come una minaccia a quei valori che costituiscono la base dell’identità comunitaria europea. L’arresto arbitrario di Elżbieta Podlesna è un duro colpo per la libertà di espressione e per l’attivismo LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) in Polonia e in tutta Europa e necessita delle risposte chiare e una presa di posizione da parte dell’Unione Europea contro questo genere di violazioni dei diritti.

Antonella Cariello
©2019 Il Grande Colibrì
foto: elaborazione dall’icona

2 Comments

  • Registra ha detto:

    Eviterò viaggi e affari in Polonia

    • Il Grande Colibrì ha detto:

      È polacca anche Elżbieta Podlesna e sono polacche le persone che la difendono, gli attivisti per i diritti LGBTQIA e tante altre ottime persone: un boicottaggio dell’intero paese colpirebbe anche loro. E sarebbe proprio un peccato.

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