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Maryam Khatoon Molkara è nata nei sobborghi di Teheran come Fereydoon. Agli inizi della sua vita è stata torturata e vittima di bullismo per il suo comportamento da ragazzo effeminato. La forma più dura di rappresaglia verso la sua identità proveniva da sua madre. Si è trasferita a Teheran e ha iniziato a lavorare in un salone. Erano i giorni in cui l’Iran era governato dallo Scià.

Maryam desiderava una soluzione religiosa al problema legato al suo genere. Nel 1975 ha iniziato a scrivere lettere all’Ayatollah Khomeini, che viveva in esilio in Iraq. Sapeva di essere donna, di vivere nel corpo sbagliato e che ci sarebbe potuta essere una soluzione. Non potendo viaggiare in Iraq a causa del divieto di viaggio per gli iraniani allora in vigore, è andata a Parigi nel 1978 per incontrare di persona Khomeini (che era in visita in Francia). Voleva renderlo consapevole del concetto di transgenderismo e avere il suo responso sulla riassegnazione del sesso nell’islam. Ma il viaggio è stato infruttuoso: non ha potuto incontrarlo.

Maryam stava lavorando in televisione come uomo quando la rivoluzione islamica ha avuto luogo in Iran. È stata immediatamente licenziata dalle autorità e arrestata perché era effeminata. Durante la custodia della polizia, le sono stati iniettati a forza gli ormoni maschili, come prescritto da un medico della prigione. Maryam gridava, ma nessuno l’ascoltava. Maryam aveva contatti con alcune autorità religiose in Iran e un noto religioso, Akbar Hashemi Rafsanjani, è andato a salvarla non appena ha saputo quello che le stava succedendo in prigione.

Questo episodio la rese più forte e convinta della sua decisione. Maryam voleva sottoporsi a un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso, ma sapeva che non era più possibile perché la rivoluzione islamica non contemplava questa possibilità. Ma lei aveva speranza, poiché il paese era sotto la sharia islamica e l’imam Khomeini era ora in Iran e ne era il capo dello stato.

Un bel giorno lei ha attraversato tutte le barriere della residenza di Khomeini a Teheran e ha raggiunto la sua casa. Tenendo il Corano tra le mani, ha iniziato a gridare: “IO SONO UNA DONNA, IO SONO UNA DONNA!“. I funzionari della sicurezza sono rimasti confusi dalla fascia che si era avvolta attorno al petto, pensando che fosse una cintura esplosiva. Lo ha rimosso per rivelare i suoi seni femminili. Le donne del personale di sicurezza della casa si sono precipitate verso di lei per coprirla con un velo non appena hanno visto il suo petto femminile nudo.

Lei ha raccontato tutta la sua storia, tutti i suoi anni di lotta a tutte le persone presenti nella stanza. Ahmad, figlio dell’Ayatollah Khomeini, che era nella stanza ad ascoltarla, si è commosso fino alle lacrime. L’ha portata a incontrare l’ayatollah nella sua area riservata. L’ayatollah sapeva di Maryam, perché lei da anni cercava di incontrarlo. È stata convocata una squadra di medici governativi e la questione è stata immediatamente discussa dagli esperti. Si è discusso anche della differenza tra ermafroditismo e transessualità. Khomeini fino ad allora non aveva mai sentito parlare delle varie condizioni di genere.

maryam khatoon molkara khomeini

Ayatollah Ruhollah Mostafavi Mosavi Khomeini

Maryam ha lasciato la casa di Khomeini vittoriosa: aveva in mano una lettera indirizzata al procuratore capo e al responsabile dell’etica medica con una fatwa (un’autorizzazione religiosa) per lei e per tutte le persone come lei: il loro sesso poteva essere riassegnato chirurgicamente. Quell’audace passo di Maryam ha cambiato le dinamiche e ha fatto la storia nell’islam sciita. La fatwa è disponibile nell’opera dell’imam Khomeini “Tahrir al-Wasilah” (Esegesi sui mezzi di salvezza; IV volume), un libro scritto come commento su un testo teologico tradizionale e come guida per i musulmani sciiti.

Il grande ayatollah Naser Makarem Shirazi, un altro religioso musulmano iraniano, ha approvato l’intervento chirurgico di riassegnazione del sesso. La chirurgia sessuale correttiva allo scopo di far emergere il proprio genere sessuale non solo non è problematica per l’Islam, ma è wajib (obbligatoria).

D’altra parte, il cambio di sesso non necessario e falso è inammissibile. Hojatoleslam Kariminia, un religioso islamico di medio livello con base in Iran, è molto favorevole ai diritti delle persone transgender. Secondo lui, il diritto delle persone transessuali a correggere il proprio genere è un diritto umano fondamentale e sta tentando di introdurre il transessualismo nel dibattito pubblico attraverso il proprio lavoro di ricerca e attivismo e di rimuovere lo stigma e gli insulti contro le persone trans.

Maryam ha iniziato il suo attivismo in Iran durante i primi giorni della rivoluzione islamica. È diventata la ragione per cui è ora disponibile un trattamento chirurgico di livello avanzato per le persone transessuali in Iran. Grazie al suo coraggio, ha reso le vite di migliaia di trans che vivono in Iran molto più facile di quello che lei ha dovuto passare. Sebbene ancora oggi lo stigma sociale non sia stato completamente spazzato via, la società sta cambiando con il tempo e la fatwa sta giocando un ruolo attivo nel portare una rivoluzione per le persone transessuali nell’islam sciita.

Maryam si è sposata secondo le tradizioni islamiche (nikah) con un funzionario governativo, Mohammad, a Teheran dopo il suo intervento chirurgico di riassegnazione sessuale a Bangkok, in Thailandia. Ha vissuto con suo marito fino alla morte nel 2012. Maryam ha realizzato quello che molte donne orientali desiderano: sposarsi e vivere nella casa del marito.

maryam khatoon molkara grave

La tomba di Molkara / The grave of Molkara

La fatwa, che ora permette di eseguire un intervento di riassegnazione del sesso con il sostegno del governo iraniano, è praticata in Iran nel rispetto della religione. Permette inoltre a una persona trans di cambiare in pochi giorni i propri documenti, dai certificati di nascita ai documenti scolastici e universitari. Dà anche il diritto alle persone transessuali di sposarsi, lavorare e vivere secondo il genere che gli viene nuovamente assegnato. L’implementazione, tuttavia, ha richiesto anni e si deve ancora fare molto. Ma quello che Maryam ha fatto per la comunità trans sciita è notevole e rimarrà scritto a lettere d’oro nella storia per sempre.

Wajahat Abbas Kazmi
©2018 Il Grande Colibrì
foto: dominio pubblicoTranse-gomnam (CC BY-SA 3.0)

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