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Il direttore dell’associazione per i diritti umani messicana Letra S (Lettera S), Alejandro Brito, ha denunciato, in un’intervista per l’agenzia di stampa spagnola EFE, che nel 2019 ci sono stati almeno 117 omicidi di persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e trans) nel paese, con un aumento del 27% rispetto all’anno precedente.  Nei cinque anni precedenti c’erano stati 441 omicidi dettati dall’odio verso l’orientamento sessuale o l’identità di genere della vittima, quindi il 2019 è stato l’anno più violento in Messico sotto questo punto di vista. E la situazione non è cambiata nei primi quattro mesi di quest’anno, durante i quali si sono verificati altri 26 omicidi dettati dall’odio verso le minoranze sessuali e di genere. 20 di questi riguardano donne transgender.

messico omicidi persone lgbtL’anno scorso gli omicidi di donne transgender sono stati il 55% del totale, quelli di uomini gay il 31%. In 9 casi si è trattato di omicidi ai danni di attivisti. Bisogna precisare che i dati di Letra S sono stati estratti dalle notizie apparse sui media locali, per cui il numero reale potrebbe essere molto più alto e potrebbe subire variazioni anche sulla base delle linee editoriali che possono coprire o meno certe notizie.

Si tratta di persone che cercano di vivere la propria vita nel modo più aperto e normale possibile e questo potrebbe avere risvegliato nel paese il machismo, il fondamentalismo religioso o il rifiuto dell’espressione pubblica di una diversità. Quasi in tutti gli omicidi l’orientamento sessuale o l’identità di genere della vittima è stato il motivo principale del crimine” afferma Brito.

Nel mirino

L’attivista ha evidenziato come ci sia una netta differenza tra il record di 35mila omicidi che il paese ha visto nello scorso anno e quelli contro le persone LGBT in particolare. Infatti i gruppi che perseguitano gli uomini gay e che uccidono le donne transgender (in particolare quelle che sono professioniste del sesso) utilizzano modus operandi specifici: le vittime vengono ritrovate spesso ammanettate o sono state accoltellate più volte in luoghi pubblici.

Nonostante nel paese non ci siano ostacoli legali per le persone LGBT, esiste ancora una omotransfobia molto radicata, come era emerso da un sondaggio del 2017, in cui un terzo dei messicani ha dichiaro che non avrebbero affittato una stanza a una persona gay o transgender. Secondo la senatrice ed ex candidata socialdemocratica alla presidenza Patricia Mercado, “i crimini d’odio vengono resi invisibili dall’omofobia e dalla transfobia. Dobbiamo continuare a lavorare per prevenire tutte le forme di discriminazione che possano portare a questo genere di violenza“.

Alessandro Garzi
©2020 Il Grande Colibrì
immagini: Il Grande Colibrì

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