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Ho un amico gay danese che ha due figli adulti. Non li ha avuti con la tanto discussa e denigrata gestazione per altri, ma sono frutto del matrimonio con una donna contratto quando lui non aveva ancora capito di essere omosessuale. È sempre accaduto che persone omosessuali sposassero persone etero in perfetta buona fede, in molti casi davvero innamorate del partner con cui stavano contraendo questa importante forma di contratto.

Ed è sempre accaduto, al contrario, che persone omosessuali sposassero persone etero per sistemare le cose, mettere fine a voci imbarazzanti, fare una scelta di vita che reprimeva la loro natura a causa di norme sociali o familiari tradizionaliste. Non è quasi mai una bella cosa, nemmeno se la persona che si sta per sposare viene informata onestamente dell’orientamento sessuale di chi la sposa. In alcune situazioni è più comprensibile che in altre, certo, ma il fatto di rischiare di subire un’ingiustizia non è sufficiente a spingerci a far subire un’ingiustizia a un’altra persona.

Infelici e scontenti

Se è vero che occorre fare molte distinzioni (c’è chi si sposa chiarendo il proprio orientamento, chi non ne è completamente sicuro, chi pensa di essere bisessuale, chi magari lo è, chi sposa una persona del sesso opposto che però è lei pure omosessuale, eccetera) si può dire che in linea generale questa pratica andrebbe evitata: se si vuole vivere una vita etero essendo omosessuale, si reprime la propria natura e questo rischia di causare infelicità a se stessi senza dare felicità ad altri.

Se invece si utilizza una persona come specchietto per le allodole, fingendo una vita etero per essere liberi di uscire poi con persone dello stesso sesso, avendo tacitato le malelingue del paese e avendo accontentato la famiglia, questo causerà enormi sofferenze alla persona con cui ci si è uniti. Perché in quel caso, e per la particolare tipologia di contratto che è il matrimonio, non si viola soltanto una norma, ma si spezza l’illusione d’amore che la persona sposata aveva nei nostri confronti.

cuore mascherato

In cerca di aiuto

Il matrimonio di facciata è sempre esistito anche in Nigeria, paese in cui le relazioni omosessuali sono punite con il carcere fino a 14 anni e con la pena di morte nelle zone in cui è in vigore la sharia. Ma negli ultimi tempi, secondo quanto denuncia un’attivista per i diritti delle donne di Port Harcourt, questa scorciatoia sta diventando una pratica estremamente diffusa, con moltissime donne che si rivolgono alle associazioni femminili in cerca di comprensione, aiuto, risposte.

Sono soprattutto confuse, amareggiate e deluse, e non hanno nessuna idea su cosa fare. Molte prendono in considerazione l’idea di un divorzio, ma si tratta spesso di una decisione troppo difficile per loro” spiega l’attivista.

Inganno e violenza

Secondo le segnalazioni, gli uomini che si sposano adesso con una donna per nascondere la propria omosessualità non fanno nulla per coltivare il loro matrimonio ma lo usano semplicemente come una copertura per la società e la famiglia di origine, senza alcuna forma di rispetto nei confronti della persona con cui l’hanno contratto. Le donne sposate in questo modo subiscono una vera e propria violenza, oltre a essere truffate.

Considero questo atto ingannevole una violenza contro le donne. La cosa più dolorosa di tutta questa questione è che queste donne stanno soffrendo così tanto nel rendersi conto che sono state completamente ingannate in un falso matrimonio. Per molte, questi anni della loro vita sono stati sprecati e questo finisce con l’influire negativamente sulla loro salute mentale“, dichiara ancora l’attivista.

Porte chiuse

Una delle motivazioni forse all’origine di questo aumento esponenziale di matrimoni per nascondere la propria omosessualità potrebbe essere legata, ancora una volta, al flusso di migranti e richiedenti asilo dall’Africa verso l’Europa. Nelle commissioni italiane che giudicano le domande di protezione c’è spesso l’idea, per esempio, che la Nigeria non sia un paese pericoloso per i gay e le loro domande d’asilo vengono regolarmente respinte. La fine della prospettiva di una vita libera e serena in Europa, se può aiutare a spiegare quello che sta succedendo, non è affatto un buon motivo per considerarlo tollerabile.

Michele Benini
©2019 Il Grande Colibrì
foto: elaborazione da Laolu Steel (CC BY-SA 4.0)

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One Comment

  • Raffaele Ladu ha detto:

    L’articolo è ben fatto, e spiega bene la drammaticità della situazione. Una piccola osservazione la riservo all'”omosessuale sinceramente innamorato di una persona dell’altro sesso”: non è infrequente, anche se altri preferirebbero inquadrarlo tra i bisessuali. Penso che il suo matrimonio possa però durare (il caso che conosco meglio è stato quello di John Maynard Keynes, che dopo una vita omosessuale promiscua sposò la ballerina Lydia Lopokova), e che se naufraga la colpa non sia del contrastante orientamento sessuale dei coniugi, ma del fatto che tutti i matrimoni hanno bisogno di accurata manutenzione. Eviterei di pensare che tutti i matrimoni “ad orientamento sessuale misto” sono condannati – occorre vedere come sono nati e che risorse hanno i coniugi per farlo durare.

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