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In un mondo sempre più avvolto in dubbi e insicurezze, la Malesia brilla come un faro di certezze: se sei a caccia di esempi su quanto possa essere sciocca l’omofobia e su come possa causare allarmi completamente privi di senso, beh, sai subito in che direzione guardare. Come dimenticare – solo per fare due esempi – le preoccupazioni del governo per le maglie con il collo a V che renderebbero omosessuali i giovani virgulti del paese [Il Grande Colibrì] o la censura de “La bella e la bestia” della Disney per una presunta scena omoerotica? [Il Grande Colibrì]

A fine settembre il governo di Kuala Lumpur ha avuto modo di mostrare per l’ennesima volta la propria sagacia al mondo intero: il vicepremier Ahmad Zahid Hamidi del Pertubuhan Kebangsaan Melayu Bersatu (Organizzazione nazionale malese unita; PEKEMBAR), il partito conservatore al potere nel paese, ha mobilitato con gran chiasso mediatico la polizia e le guardie di frontiera per impedire lo svolgimento di una festa gay… [New Straits Times] che però nessuno stava organizzando! [Today]

Il video dello scandalo

L’ultima polemica omofoba che infiamma il paese, comunque, per una volta non coinvolge il governo – o almeno non ancora – anche se abbondano comunque gli aspetti assurdi e paradossali. Al centro dello scandalo c’è un video a luci rosse in cui appare un ragazzo nudo, con il petto coperto di sperma, che si fa masturbare da un altro uomo. Il volto del giovane è coperto da un fumetto, a parte per gli ultimissimi fotogrammi, e la didascalia spiega che si tratterebbe di Anding, un cantante di 34 anni diventato famoso grazie a un talent show. Il video è chiacchieratissimo e negli ultimi giorni è stato condiviso da migliaia e migliaia di internauti, anche se è stato caricato su Tumblr il 21 ottobre 2016 e per quasi un anno è passato praticamente inosservato.

Il video del governo malese per “guarire” gli omosessuali

Ora Anding, che sostiene che un attento confronto dei nasi dimostrerebbe che lui e il ragazzo nel video non sarebbero affatto la stessa persona, teme per la propria carriera. Non è la prima volta che circolano immagini “imbarazzanti” (qualche mese fa era girata la fotografia oscena di un uomo simile a lui), ma questa volta il ragazzo ha deciso di difendersi con un’intervista allo Star, in cui attacca i pregiudizi che colpiscono i celibi: “Quando le persone vedono un single che va in palestra, si convincono che sia gay. Forse è per questa ragione che pensano che anche io sia gay, perché vado sempre nei centri di fitness”.

Basterà questa spiegazione a zittire migliaia di internauti che lo accusano di essere omosessuale mentre guardano e condividono, indignati e gelosi, un video in cui si starebbe masturbando con un altro uomo? Ed è possibile che il governo malese, di solito così lungimirante, non si sia espresso ancora? Aspettiamo trepidanti che istituisca una commissione d’inchiesta per stabilire se contribuiscono di più alla diffusione dell’omosessualità la masturbazione reciproca, i video porno o i pettegolezzi omofobi.

 

Pier
©2017 Il Grande Colibrì

 

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