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La vita di Guillaume T. è finita nel peggiore dei modi: ad appena 20 anni, il suo corpo senza vita è stato ritrovato nella sua camera dello studentato dell’UniversitĂ  di Paris Ouest – Nanterre. Non ci sono ancora dettagli, ma il giovane militante comunista sembra che si sia impiccato, anche se gli amici e gli psicologi dell’ateneo raccontano che non aveva manifestato particolari disagi, nonostante fosse da tempo al centro dell’attenzione. Guillaume, infatti, è stato il ragazzo che ha lanciato a gennaio in Francia l’hashtag #MeTooGay, utilizzato nelle ultime settimane da tantissimi gay e bisessuali per raccontare gli episodi di violenza sessuale e molestie che hanno subito da altri uomini.

Guillaume aveva denunciato il fatto che, arrivato a Parigi senza soldi e senza un posto dove dormire, era stato ospitato da un consigliere comunale del Parti Communiste Français (Partito comunista francese; PCF), Maxime Cochard, e dal suo compagno e che i due uomini avrebbero approfittato della sua debolezza economica e psicologica per avere rapporti sessuali con lui. Cochard ha ammesso di avere fatto sesso con Guillaume, ma sostiene che “era un rapporto tra adulti consenzienti: non l’abbiamo violentato, minacciato, costretto o preso di sorpresa“. Per questo l’esponente politico aveva annunciato una denuncia per diffamazione contro il ragazzo. Nel frattempo, il PCF aveva comunque sospeso immediatamente il suo consigliere.

Riflessioni urgenti

Il partito comunista ha preso una posizione molto chiara anche ora, dopo il suicidio di Guillaume, chiedendo “veritĂ  e giustizia” per il ragazzo attraverso un tweet del suo segretario nazionale, Fabien Roussel, che aggiunge: “Questo dramma orribile colpisce tutta la gioventĂą, ci tocca tutte e tutti“. Anche la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, del Parti socialiste (Partito socialista) ha reso omaggio a Guillaume: “Grazie alla sua testimonianza coraggiosa, questo giovane studente impegnato ha contribuito a un’ondata di liberazione della parola necessaria e senza precedenti“.

Tra gli interventi piĂą importanti, c’è stato quello di David Belliard, assessore parigino di Europe Écologie Les Verts (Europa Ecologia I Verdi) dichiaratamente gay, che ha chiesto una profonda riflessione “su un sistema e delle organizzazioni militanti che non riescono a proteggere e sostenere chi denuncia, su una giustizia inefficace nel lottare contro le violenze sessuali, sull’assenza dolorosa, nel nostro ambiente LGBTQIA, di strutture di ascolto specifiche dotate di mezzi per prevenire questo genere di tragedie“. Una riflessione che sarebbe importante sviluppare non solo in Francia.

Pier Cesare Notaro
©2021 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

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