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Il neopaganesimo è un fenomeno relativamente recente che riporta in vita gli antichi culti legati alla natura. Si tratta di un termine ombrello che comprende singoli, gruppi informali e organizzazioni. Nonostante vi siano alcune rilevanti eccezioni, solitamente i neopagani accettano di buon grado il popolo LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali), dimostrando un’apertura mentale inedita nel mondo della spiritualità. Esistono anche dei gruppi apertamente omosessuali.

Per esempio, il Tempio di Antinoo, locato in Brasile ma con appendici in tutto il globo, che si ispira alla figura del giovane amante greco dell’imperatore Adriano. Il Grande Colibrì ha intervistato Decus Lupercus, sacerdote brasiliano di Antinoo.

A quale religione si rifà il Tempio di Antinoo?

Noi del Tempio osserviamo l’antinoismo, una religione fondata dall’imperatore Adriano nel 130. Onoriamo la divinità omosessuale Antinoo, che un tempo fu umano, così come ci dicono i reperti storici. Annegò nel fiume Nilo e il suo amante, l’imperatore, gli era così devoto che lo deificò. Come divinità omosessuale, Antinoo è il protettore di tutto ciò che riguarda il mondo LGBT. Crediamo che Egli sia in ogni cuore LGBT, pronto a proteggerci dall’omofobia e a benedire le nostre unioni.

Quali sono i capisaldi e le pratiche della sua religione?

Il primo, quello fondamentale, è l’homotheosis: la comunione con la divinità omosessuale. Secondo questo concetto, noi siamo Antinoo e Antinoo è noi. Per amarlo dobbiamo amare noi stessi e il prossimo.

Celebriamo altresì le fasi lunari (“Quando guardi la luna, Antinoo risponde al tuo sguardo“) e diversi altri dèi che consideriamo aspetti di Antinoo, come Apollo, Dioniso, Hermes, Diana, Eros, Pan, Cernunnos, Osiride, San Sebastiano, Exu e altri ancora. Inoltre, è lo stesso Antinoo che non chiede l’esclusività: si può adorare qualsiasi divinità e partecipare a qualsiasi religione oltre la nostra. Solo a noi sacerdoti è richiesta la completa dedicazione.

La sua fede è osteggiata in Brasile?

È osteggiata allo stesso modo in cui è osteggiata l’omosessualità, al giorno d’oggi più subdolamente che apertamente. Ma siamo ancora un piccolo culto, immagino che non abbiamo abbastanza esposizione per attirare detrattori. I pagani e i circoli pagani maschili sono più inclini a conoscerci.

Cosa ne pensa il Tempio dei diritti civili?

Siamo totalmente a favore dei diritti civili. Crediamo che chiunque abbia il pieno diritto di amare chi vuole – e sì, celebriamo il matrimonio egualitario. Combattiamo anche l’omofobia, il razzismo e le altre forme di pregiudizio.

La sua fede si basa sulle origini etniche, come alcune nel neopaganesimo, o accoglie chiunque sia interessato?

È aperta a tutti. Dal I al IV secolo questa religione fiorì all’interno dei confini dell’Impero romano, dall’Inghilterra alla Grecia, fino all’Egitto. Poi arrivò il cristianesimo. L’antinoismo fu ristabilito nel 2002, organizzato ufficialmente in Stati Uniti, Messico, Inghilterra e Germania, con sostenitori in tutto il mondo.

Crede sia appropriato osservare un antico culto greco al di fuori della Grecia?

Antinoo era un giovane greco, ma il suo culto era essenzialmente romano, con elementi greci ed egizi. E sì, è perfettamente possibile osservarlo in altre aree geografiche per tre motivi: Egli era in tutta probabilità la prima divinità cosmopolita, adattatasi al luogo di adorazione; inoltre, i suoi seguaci lo identificavano con molte altre divinità, il che rese più facile la diffusione del suo culto; infine, noi crediamo che Antinoo sia in ogni persona che vive il dono dell’omosessualità, il che vuol dire che è già diffuso in ogni angolo del mondo.

Emanuele Longobardi
©2018 Il Grande Colibrì
foto: nox-AM-ruit (CC BY 2.0)

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