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In Camerun, le discriminazioni e gli attacchi commessi ai danni della comunità LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex, asessuali) non accennano davvero a placarsi. A pochi giorni di distanza dal brutale attacco transfobico di cui sono rimaste vittime Patricia e Shakiro, nel paese africano si registra infatti un nuovo caso di violenza omobitransfobica.

La vittima dell’aggressione, un noto attivista queer conosciuto con il nome di fantasia Gaspar, ricopre il ruolo di direttore responsabile della sede centrale di Alternatives-Cameroun (Alternative per il Camerun), un’organizzazione umanitaria che si propone di offrire aiuto e sostegno alle persone più fragili ed emarginate. Un impegno davvero lodevole e importante, che però ha anche reso il ragazzo un bersaglio molto facile.

Aggredito e lasciato solo

Erano circa le 11 di sera del 17 agosto quando tre uomini armati di coltelli e arnesi da scasso hanno cercato di fare irruzione nell’appartamento di Gaspar urlandogli contro offese omofobe e minacciandolo di morte. Il ragazzo, che al momento dell’aggressione era da poco rincasato dal lavoro, non ha potuto far altro che assistere alla scena annichilito e terrorizzato. Inutile cercare soccorso presso lə vicinə: come ha raccontato lo stesso attivista, le sue grida e le sue invocazioni di aiuto sono purtroppo rimaste inascoltate. Nessunə è accorso in suo sostegno. Se il ragazzo è ancora vivo, il merito è solo della porta d’ingresso della sua abitazione, che per puro miracolo non ha ceduto agli assalti dei tre assalitori.

Per quanto incredibile possa sembrare, la terribile esperienza dell’attivista presenta dei risvolti ancora più tragici e paradossali: poco dopo l’aggressione, Gaspar ha infatti ricevuto l’avviso di sfratto. “La mia abitazione non è un rifugio per omosessuali! Tu da qui te ne devi andare” ha tuonato il proprietario dello stabile a cui il ragazzo si era rivolto per denunciare l’accaduto. Prostrato dalla situazione e totalmente ignorato dallə altrə condominə, Gaspar sta faticosamente cercando una nuova sistemazione. Nel frattempo, il giovane continua a vivere nello stesso appartamento in cui ha quasi perso la vita e in cui, per precisa disposizione del proprietario, sono state tagliate acqua corrente ed elettricità.

Nicole Zaramella
©2021 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

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Nicole Zaramella: “Sono un ragazzo nerd, pansessuale, e non binary che per definirsi utilizza i pronomi maschili e femminili in alternanza. Ho origini etiopi per parte di padre e sardo-venete per parte di madre” > leggi tutti i suoi articoli

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