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Giustamente da mesi i giornali raccontano quale sia l’effetto devastante che il COVID-19 ha avuto sulle persone disabili, su alcuni specifici gruppi etnici e su tutte le persone che hanno problemi di salute pregressi. La pandemia ha anche accelerato l’inasprimento delle disuguaglianze sociali ed economiche che esistevano già nelle società di tutto il mondo. I risultati di un rapporto delle Nazioni Unite mostrano che in molti paesi le persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) sono state colpite in modo sproporzionato da questi crescenti squilibri.

LGBT nel mirino

Le persone LGBTQIA sono più inclini a perdere il posto di lavoro in settori particolarmente colpiti dalla pandemia, ha rilevato il rapporto ONU. I settori della vendita al dettaglio, del tempo libero, della cura della persona, della salute e della ristorazione sono andati male e l’industria dei viaggi, forse stereotipicamente una calamita per alcuni uomini gay, è stata decimata. Ciò ha significato che molte persone hanno perso il lavoro in regioni del mondo un tempo ritenute delle fortezze dal punto di vista economico. Alcune persone LGBTQIA, a causa dell’improvvisa mancanza di reddito, si sono dovute trasferire in malsani spazi di vita comuni o tornare in famiglie e comunità ostili.

I lockdown creano le condizioni ideali perché aumenti la solitudine, lo stress e le condizioni per scontrarsi con parenti omobitransfobi, afferma il rapporto. Le persone LGBTQIA intervistate in Europa per questo rapporto ONU hanno descritto un aumento delle violenze domestiche, con limitazioni alla libertà di movimento che causano anche un aumento dei crimini d’odio. In Francia, quando la violenza domestica è aumentata, sono state create risposte in tutto il paese, che includevano il lancio di una nuova app per segnalare i casi di omofobia. Questa app è stata progettata specificamente per le persone LGBTQIA “a rischio” per segnalare episodi di violenza domestica e per trovare i servizi da cui è possibile ricevere aiuto.

occhio donna mirino violenzaLeggi ingiuste

Le persone LGBTQIA vengono demonizzate perché sono “prese di mira, accusate, maltrattate, incarcerate e stigmatizzate come diffusori di malattia durante la pandemia di COVID-19“, afferma il rapporto. E aggiunge anche che alcuni governi usano la pandemia come scusa per introdurre nuove leggi reazionarie, che per esempio aumentano le sanzioni per le persone HIV-positive che espongono altre persone al virus, lo trasmettono o non dicono di esserne infette. Questo, aggiunge il rapporto, aumenta lo stigma con cui alcune persone HIV-positive devono convivere. Intanto in Ungheria si sta discutendo una proposta di legge che vuole impedire alle persone transessuali di cambiare il proprio genere sui documenti.

Durante l’estate sono stati presentati i risultati di un importante sondaggio internazionale svolto sui social media e sui siti di incontri LGBTQIA. Il sondaggio ha rilevato che oltre il 20% delle persone che assumevano antivirali per l’HIV ha affermato che il proprio accesso ai farmaci era stato frenato o complicato per colpa della pandemia.

Le persone LGBTQIA richiedenti asilo o rifugiate, che chiedono un permesso di soggiorno a tempo indeterminato per rimanere nel Regno Unito, per esempio, devono affrontare ulteriori pressioni. Certo, sono fuggite dalla persecuzione, ma ora possono trovarsi a maggior rischio di abusi e di sfruttamento da parte degli ufficiali dell’immigrazione e dei trafficanti di esseri umani nel corso dei loro viaggi. Il sovraffollamento nei centri per persone immigrate può anche causare un aumento dei casi di violenza e  di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.

violenza pestaggio piedeEsempi positivi

Il rapporto ONU ha proposto agli stati di tutto il mondo di adottare una serie di raccomandazioni, considerando come fondamentale riconoscere e accogliere la diversità nell’orientamento sessuale e nell’identità di genere. Il Perù e la Spagna hanno ricevuto una menzione speciale per il loro approccio positivo nell’offrire linee guida pubbliche per i programmi di sostegno economico per le persone LGBTQIA, includendo alloggio, salute e aiuto psicologico.

Il rapporto ha elogiato anche l’Argentina per aver fornito informazioni per garantire che ci fosse sempre la continuità del rifugio per le persone trans incluse nei programmi per il reddito di emergenza. Le Filippine hanno assicurato che i partner dello stesso sesso con bambini potessero usufruire degli stessi programmi di welfare normalmente rivolti alle famiglie basate su un modello “tradizionale”.

Le autorità sanitarie di tutto il mondo si sono giustamente preoccupate per la disinformazione durante la pandemia. “Il discorso ufficiale inclusivo è fondamentale per smantellare lo stigma” afferma il rapporto ONU. La Corea del Sud è un buon esempio di un paese che ha cercato di sfatare miti pericolosi. Quando i casi di coronavirus sono stati rintracciati in un popolare club gay, è seguita un’ondata di sentimenti omofobici. Il governo ha intrapreso iniziative per impegnarsi con i giornalisti nel tentativo di incoraggiare la cautela e impedire che le informazioni personali diventassero di dominio pubblico.

Esigenze specifiche

Il rapporto ONU esorta tutti i paesi a seguire, in risposta alla pandemia, approcci basati sulle prove che coinvolgano le organizzazioni LGBTQIA. Lo stato americano della Pennsylvania è stato segnalato per l’approccio adottato: la sua task force sulla disparità sanitaria ha rilevato la necessità di raccogliere dati relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere durante lo studio del coronavirus. Queste informazioni vengono quindi utilizzate per assicurarsi che le esigenze specifiche delle persone LGBTQIA siano prese in considerazione durante la creazione delle politiche pubbliche.

I paesi che stanno assumendo un ruolo guida sulle questioni relative all’uguaglianza e alla protezione legale per i gruppi minoritari farebbero bene a seguire l’esempio della Pennsylvania. Le esigenze della comunità LGBTQIA non devono essere ignorate, ma comprese e messe in atto, non da ultimo come un esempio da seguire per il resto del mondo.

Peter Markham
scrittore e corrispondente per Immigration News UK, piattaforma multimediale che aiuta ad avere più informazioni sulle ingiustizie subite dai migranti e sugli eventi in tutto il mondo
traduzione di Pier Cesare Notaro
©2020 Il Grande Colibrì
immagini: elaborazioni da Edmond Dantès (CC0) / da Pikist (CC0) / Il Grande Colibrì

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