L’hacker nelle mutande: sex toy e pericoli dell'”Internet delle cose”

“Uomo avvisato, mezzo salvato“? Beh, non proprio. Nello scorso ottobre alcuni ricercatori sulla sicurezza online avevano lanciato l’allarme su uno dei sex toy più venduti al mondo: la cintura di castità maschile Cellmate, prodotta dalla cinese Qiui. L’oggetto è collegato a internet e permette a uno slave di lasciare il controllo della serratura a un master o una mistress “ovunque si trovi nel mondo“, garantendo, come si legge nella presentazione della casa di produzione, “la massima sensazione di resa“. Peccato che il controllo della serratura, in realtà, può passare a qualsiasi hacker, che può prendere il controllo della cintura di castità e impedirne l’apertura. Dopo l’allarme, Qiui aveva detto di aver risolto il problema. Peccato che non sia stato così.

All’attacco

“Il tuo cazzo è mio“: con messaggi molto espliciti come questo, un hacker ha preso il controllo di alcuni dispositivi, chiedendo 0,02 Bitcoin (circa 650 euro) per liberare il pene di alcuni malcapitati, secondo le testimonianze raccolte dalla società di sicurezza online britannica Pentest Partners e da Lorenzo Franceschi-Bicchierai per Motherboard. E in effetti le cinture di castità si sono chiuse definitivamente, per i più fortunati mentre non le stavano indossando.

Franceschi-Bicchierai propone la morale della storia: “Questi attacchi informatici dimostrano per l’ennesima volta che, se puoi connettere qualcosa a internet, non significa che devi farlo, soprattutto se poi non ti preoccupi di rendere sicuro il dispositivo o la sua connessione. Proprio questi incidenti spingono alcune persone a pensare che l’Internet delle cose [cioè l’estensione del web agli oggetti e ai luoghi del mondo concreto; ndr] sia solo un’espressione per vendere l’Internet delle cose hackerabili o l’Internet della merda, come dice qualcuno“. Anche perché episodi come questo, che attirano l’attenzione per i loro aspetti boccacceschi, in realtà mostrano pericoli di vulnerabilità che nessun prodotto può davvero escludere, spiega Alex Lomas di Pentest Partners.

Pier Cesare Notaro
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