Skip to main content

Questa estate @tasjoui, un account Instagram creato dalla giornalista Dora Moutot, ha fatto parlare molto di sé perché ha rivendicato una rivalutazione del piacere femminile, a cui troppo spesso non si dà importanza nelle relazioni eterosessuali. La questione, tuttavia, non è nuova, anzi già i medici medievali la affrontavano…

Parola d’ordine: figliare!

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il sesso non è un tabù nel Medioevo. È vero che i divieti religiosi reprimono le sessualità considerate devianti, ma i medici danno consigli coniugali senza farsi problemi. C’è chi, come Costantino l’africano, scrive addirittura un intero trattato sull’argomento, il “Liber de coitu” (non c’è bisogno di tradurre il titolo, vero?).

Ma è soprattutto sotto l’influenza del filosofo e medico persiano Avicenna (nome occidentale di Ibn Sina; 980-1037) che si sviluppa l’idea che fare l’amore sia un’arte. La sua opera più famosa, il Qanun (Canone della Medicina), conosce dal XIII secolo un risveglio di interesse nei circoli accademici e sarà sfruttata dai dottori fino alla fine del XV secolo.

Avicenna dedica diversi capitoli al coito e descrive una relazione sessuale altamente codificata, che spesso si riassume nella posizione del missionario, che ha il vantaggio di mettere d’accordo i teologi, secondo cui la donna deve essere sottomessa a suo marito, e gli scienziati, che la considerano la posizione ottimale per ottenere una gravidanza. Perché è questo lo scopo del matrimonio: la procreazione.

Ma non basta chiedere al marito di assumere una posizione, dopotutto, “classica”: bisogna essere molto precisi. L’uomo deve mettere un braccio dietro la schiena di sua moglie, mentre con l’altra mano le tiene le natiche; intanto la donna alza i fianchi, piega la gamba sinistra e tende il più in alto possibile quella destra. E poi diciamo che il Kamasutra è acrobatico…

medioevo orgasmo femminile importante

“Giove seduce Olimpiade” di Giulio Romano (XVI sec.)

E l’orgasmo femminile?

Dopo aver compiuto il proprio dovere coniugale, l’uomo del Medioevo chiede alla sua partner: “Hai goduto?“. Ma se avesse letto attentamente Avicenna, non ne avrebbe bisogno! Vediamo innanzitutto cosa pensa il medico persiano della sessualità: “Non è vergognoso che il medico parli di come far diventare più grosso il pene, di come stringere la parte ricevente o di come far godere la donna, perché queste sono le cause che contribuiscono alla procreazione“.

Avicenna presenta qui una delle teorie che spiegano la procreazione: per rimanere incinta, la donna deve provare piacere durante il rapporto sessuale. E non solo non è vergognoso parlarne, ma è anche essenziale, dal momento che raggiungere l’orgasmo permette di avere figli. Per questo molti medici si rifaranno ad Avicenna per eludere i divieti religiosi e morali: dopo tutto, se parlano di cose “disoneste” e, si potrebbe dire, “non molto cattoliche”, è per una buona causa….

Idealmente, perché ci sia la concezione, gli sposi devono “pagare insieme il loro debito nei confronti di Madama Venere” (in altre parole, devono avere contemporaneamente l’orgasmo). Problema: “Di solito la donna viene dopo l’uomo“. Quest’ultimo deve quindi trattenersi e, soprattutto, assicurarsi che anche sua moglie provi piacere. Fortunatamente, secoli prima di Doctissimo, può trovare un sacco di trucchi nei trattati di medicina!

Come eccitarsi (ed eccitare)

Primo consiglio di Avicenna, che ripeteranno in coro i medici del XV secolo: prenditela comoda! Il “Canone della Medicina” insiste sull’importanza del ludus (gioco) tra l’uomo e la donna, quelli che oggi chiameremmo “preliminari”. E spesso, alcuni piccoli dettagli sono imposti al lettore maschio:

Anche l’uomo faccia attenzione a questo capitolo, perché non è ovvio che prima di copulare, per circa un’ora, deve giocare con la donna, e viceversa: deve baciarla, toccarle i seni, i capezzoli e i genitali. È necessario continuare a farlo fino a quando l’uomo vede la donna passare dal pallido al rosso, il suo respiro diventa un po’ più frequente e sente sotto le sue dita un leggero fremito attorno alle parti dell’addome e delle mammelle“.

medioevo orgasmo femminile importante

“Amanti”, miniatura persiana di Reza Abbasi (XVII sec.)

Tutti i mezzi sono buoni per scatenare il famoso orgasmo! Anche se è conosciuta e descritta con precisione, la clitoride (che sarà “scoperta” da Matteo Realdo Colombo nel 1559) viene raramente menzionata e il suo ruolo nell’eccitazione sessuale è spesso trascurato. I medici che si ispirano ad Avicenna preferiscono evocare il perineo, “luogo di immenso piacere” per la donna.

Oltre a esplorare le zone erogene, i medici incoraggiano tutto ciò che può stimolare l’immaginazione. Parole provocanti (il nostro “linguaggio sporco”), canzoni, storie erotiche…: va bene tutto, persino guardare altre coppie (anche animali!) mentre si accoppiano. Si possono usare anche afrodisiaci da ingerire o da applicare sui genitali. Alcuni di questi ingredienti sono sempre attuali: lo zenzero ha ancora la fama di aumentare la libido. Altri, come i testicoli del gallo o la bile di capra, potrebbero essere più sorprendenti. Buon appetito!

Infine, l’uomo non deve dimenticare di osservare la donna per assicurarsi che lei abbia goduto (tra gli indizi rivelatori: occhi lucidi, balbuzie, gesti disordinati e altri movimenti involontari). E solo dopo essersi preso cura della propria partner può, a sua volta, godersi le delizie dell’amore.

Insomma, senza dubbio può non piacerci la subordinazione del piacere sessuale alla procreazione e il rigore mostrato dai medici (non tutti!) in materia di posizioni sessuali. Ma possiamo anche rallegrarci di questo interesse per il corpo femminile, il cui orgasmo è giudicato importante quanto quello dell’uomo – e qualcuno, evidentemente, dovrebbe seguire l’esempio.

Per saperne di più:
Jean-Michel Agasse, “Désir, plaisir et pratiques sexuelles sous le regard d’un médecin de la Renaissance”, Seizième siècle, vol. 7, n° 1, 2011, pp. 85–97.
Danielle Jacquart e Claude Thomasset, “Sexualité et savoir médical au Moyen Âge”, Presses universitaires de France 1985.
Robert Muchembled, “L’orgasme et l’Occident. Une histoire du plaisir du XVIe siècle à nos jours”, Éditions du Seuil 2005.
Bernard Ribémont, “Sexe et amour au Moyen Âge”, Éditions Klincksieck 2007.
“Sexualités et interdits”, Questes, n° 37, 2017.

Estela Bonnaffoux per Actuel Moyen Âge
traduzione di Pier Cesare Notaro
©2018 Actuel Moyen Âge – Il Grande Colibrì
foto: dominio pubblico

Leggi anche:

Così il Medioevo islamico celebrava amori e piaceri lesbici

Omosessualità e società ebraica nel mondo islamico

Leave a Reply