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Non mi piace avere cani a casa mia. Questo significa che ora devo fare una marcia per loro?“: per spiegare la sua avversione ai Pride e alla visibilità delle persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) in pubblico, il rabbino ortodosso Rafi Peretz ha scelto di paragonare le minoranze sessuali ai cani. Considerata la quantità di cattiverie che in tutto il mondo i religiosi pronunciano contro chi non è eterosessuale, queste parole potrebbero essere ritenute di scarsa importanza, e invece non bisogna sottovalutarle.

Scuse poco convincenti

Rafi Peretz, infatti, oltre a essere un rabbino è anche il leader del partito israeliano HaBayit HaYehudi (La casa ebraica), che è una delle principali forze politiche del sionismo religioso, fa parte della coalizione di governo e, secondo i sondaggi in vista delle elezioni del 9 aprile, dovrebbe conquistare tra il 5 e il 7% dei voti.

Peretz si è detto pentito per le sue dichiarazioni omofobe: “Mi scuso dal profondo del cuore: io rispetto ogni persona come individuo e non voglio interferire con la vita privata di nessuno“. Peccato che il riferimento alla “vita privata” non faccia che rimarcare il concetto che il leader politico aveva espresso nell’intervista incriminata: “Lo spazio pubblico deve essere monitorato, ma quello che succede nel privato va bene“. Insomma, la solita tiritera del “cari froci, nascondetevi tra le mura di casa e fate quel che volete“…

Ancora più a destra

Ma questo, in fondo, è il meno: l’omofobia di HaBayit HaYehudi non è certo una novità. Il problema vero è che il capo del governo, Benjamin Netanyahu, sapendo di dover affrontare una difficile campagna elettorale a causa delle pesanti accuse per cui è finito sotto processo (corruzione, frode e violazione di obblighi fiduciari), ha spinto il partito sionista religioso di Peretz a fondersi in una lista elettorale, l’Unione dei partiti di destra, con Otzma Yehudit (Potere ebraico), un movimento della destra più estrema fiero di candidare uomini condannati per terrorismo e incitamento al razzismo.

otzma yehudit

Otzma Yehudit si richiama esplicitamente agli insegnamenti di Meir Kahane, uno dei più celebri ideologi del terrorismo razzista ebraico: Israele dovrebbe privare della cittadinanza tutti i non ebrei, cacciare la popolazione araba, proibire il matrimonio tra ebrei e non ebrei. E per quanto riguarda le minoranze sessuali? Basti pensare che uno degli esponenti più famosi del partito è Baruch Marzel, che porta ai Pride asini con il cartello: “Sono orgoglioso anche io”. Cani o asini, comunque, la giustificazione è sempre la stessa: niente contro i gay, ma non si facciano vedere in giro…

Il bersaglio principale dell’estrema destra rimangono comunque arabi e palestinesi, nei confronti dei quali non si cerca neppure di indorare un discorso orgogliosamente razzista ed esplicitamente violento. Gli israeliani che sperano di salvare quel che resta di una democrazia laica in profonda crisi sono in allarme, come buona parte della diaspora ebraica nel mondo.

L’etnonazionalismo trionfa

Batya Ungar-Sargon non usa mezzi termini in un accorato editoriale su Forward, giornale faro della comunità ebraica americana: “Anche se Israele sprofonda nell’etnonazionalismo, ci si aspetta da noi della diaspora un sostegno continuo e costante nei confronti di uno stato ebraico che sta facendo propria esattamente quella visione del mondo (la supremazia della maggioranza di un paese sulle sue minoranze) che ha assicurato la nostra distruzione per millenni“.

Netanyahu ha passato la maggior parte degli ultimi due anni a guidare Israele sulla brutta strada di un crescente etnonazionalismo – continua Ungar-Sargon – Dalla legge sullo stato-nazione, che ha sancito la supremazia degli ebrei sulle minoranze di Israele, allo sdoganamento dei revisionisti dell’Olocausto in Polonia e Ungheria, fino all’amicizia con i leader razzisti di altri paesi come le Filippine e il Brasile, Netanyahu ha puntato tutto sull’etnonazionalismo razzista“. E l’allargamento della maggioranza a una destra ancora più estrema di quella già al governo è una notizia terrificante.

Pier Cesare Notaro
©2019 Il Grande Colibrì
foto: elaborazione da Presidente of Ukraine (CC BY 4.0) / dal logo di Otzma Yehudit

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