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Il 25 luglio la polizia dell’Edo, uno stato federato della Nigeria meridionale, si è presentata a casa di Monday (nome di fantasia), nella capitale Benin City. Un tale Destiny lo aveva accusato di “essere coinvolto in atti omosessuali” e in Nigeria i rapporti tra persone dello stesso sesso sono considerati un reato estremamente grave e sono puniti con condanne fino a 14 anni di carcere. Già la norma è assurda, ma ancora più assurdo è che qualcuno possa essere arrestato e poi condotto davanti a un giudice per la semplice dichiarazione di un’altra persona, senza nessuna prova. Purtroppo tutto questo rappresenta la norma nel paese africano.

Il giuramento

Ma in questo caso l’assurdità della situazione ha raggiunto livelli se possibile ancora più alti, come mostra, documenti alla mano, il sito locale di informazione gay NoStringsNG: non si sa bene come e perché, ma Monday è stato costretto a firmare un affidavit, cioè una dichiarazione sotto giuramento. Questo breve testo, firmato, controfirmato e contrassegnato con il bollo ufficiale dell’Alta corte di Benin City, merita di essere letto in tutta la sua parte essenziale.

Sono stato coinvolto [in atti omosessuali; ndr], ma non lo sono più e ci rinuncio perché ho affidato la mia vita a Dio e sono stato riconsegnato a lui dal mio pastore – scrive Monday – Con il presente affidavit confermo i fatti di cui sopra, cioè che non sono più coinvolto in atti omosessuali, che ho dato la mia vita a Cristo e che questo è il motivo di questo affidavit. Con il presente affidavit confermo e affermo i fatti di cui sopra affinché le autorità a cui possano interessare ne prendano atto per registrarli e per i fini ufficiali“.

Convinzioni nocive

Nel miscuglio straniante che unisce diritto penale e religione, nelle forme ridicole del burocratese, non si fa fatica a sentire il terrore del dichiarante. “La maggior parte dei nigeriani – commenta NoStringsNG – si aggrappa ancora alla convinzione che le persone omosessuali, bisessuali e transgender siano ‘psicologicamente malate’ o ‘possedute da un spirito malvagio’, come direbbero i fanatici religiosi. Da qui la necessità di sottoporle a una riabilitazione forzata, ad esempio facendole rinunciare alla propria sessualità prestando giuramenti, firmando un affidavit o subendo ‘sessioni di liberazione’ organizzate da pastori che spesso utilizzano alcuni metodi rozzi come il bagno in un fiume“. Altre volte va molto peggio e la “cura” è pura e semplice violenza.

Pier Cesare Notaro
©2020 Il Grande Colibrì
immagine: Il Grande Colibrì

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