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Ma esistono le donne lesbiche e bisessuali in Marocco?“: questa domanda me l’hanno fatta tante persone in Italia, in tanti posti, nei locali queer, sulle applicazioni di incontri tra donne. E continuano a farmela anche nelle associazioni e negli uffici pubblici. Addirittura ci sono operatori sociali, che lavorano tutti i giorni con persone migranti o rifugiate provenienti da tutto il mondo, che non riescono a credere, accettare o capire il rapporto omosessuale tra due donne africane. Comunque non è bello per noi donne lesbiche marocchinhe sentire queste domande, che per noi sono come un pugno al cuore: da un lato offendono la nostra cultura e il nostro paese, dall’altro negano il nostro orientamento sessuale.

Ovviamente esistono donne lesbiche e bisessuali in tutto il mondo, in qualsiasi etnia e in qualsiasi religione. Alcune donne decidono di identificarsi in queste categorie, altre no: per esempio molte donne arabe preferiscono utilizzare la parola “queer” o termini arabi. Il fatto che le persone in Italia non incontrano tutti i giorni donne marocchine, arabe o amazigh (berbere), che si dichiarano lesbiche o bisessuali non significa che non esistono! Certo, resta il fatto che si nascondono per questioni sociali e culturali legate alle tradizioni o perché tengono alla privacy e non vogliono condividere con tutt@ informazioni sulla loro vita privata o su qualcosa che ritengono intimo.

Società conservatrice

Sappiamo tutt@ che la società marocchina è conservatrice: quando vivevo in Marocco, era già un problema per una ragazza avere un fidanzato maschio e uscire con lui senza il consenso della famiglia, soprattutto quando è una famiglia musulmana che tiene alle tradizioni e non accetta che la figlia abbia una vita sessuale libera. Ancora oggi in Marocco le donne musulmane devono rimanere vergini fino al matrimonio e quindi non solo non si può convivere come in Italia, ma le relazioni prematrimoniali tra uomo e donna sono vietate dalla legge e a volte la famiglia del marito chiede di fare una visita medica alla futura moglie per ottenere un certificato di verginità prima delle nozze.

Questo significa che le ragazze in Marocco non hanno tanta scelta, non possono fare come in Italia che, se le cose non vanno bene con un fidanzato, semplicemente si cambia. Inoltre, la donna divorziata è ancora vista male dalla società ed è difficile che si sposi una seconda volta, perché sembra quasi che la fine del matrimonio debba essere stata per forza colpa sua.

marocco donna suq misteroDonne contro le regole

Poi ho visto anche altre donne che non seguono tutte queste regole, magari perché provengono da famiglie moderate o più moderne, che non sono interessate alle tradizioni sociali e religiose. Ci sono anche donne libere che non accettano le regole della famiglia e della società e scelgono di vivere da sole, autonome e indipendenti, per avere una vita privata senza che le si possa giudicare e criticare. Per questo molte donne danno un taglio netto con la famiglia e cambiano città per iniziare una nuova vita con nuove conoscenze.

Le donne lesbiche e bisessuali in Marocco fanno coming out soprattutto negli anni dell’università, quando spesso cambiano città per studiare e, stando in grandi città come Casablanca lontane dalla famiglia, possono sperimentare e conoscere la propria sessualità. In quell’età, inoltre, sono più mature e riescono a prendere decisioni, a fare scelte, a far uscire il proprio carattere.

Visibilità difficile

Alcune ragazze lesbiche o bisessuali, invece, hanno provato attrazione per una cugina, un’amica o una vicina. La questione rimane segreta e nascosta e questa “conoscenza” continua finché non decidono se è diventata una cosa seria o se è stata solo una faccenda momentanea: alcune ragazze non vogliono una relazione seria di coppia con un’altra donna, ma cercano solo avventure, perché secondo loro solo una uomo e una donna possono avere una relazione seria per costruire una famiglia e avere figli. Tuttavia, anche in questo caso le donne lesbiche e bisessuali continuano a essere attratte dalle altre donne e hanno bisogni bisessuali, senza che dei stabiliscano legami duraturi.

Se è difficile vedere una coppia di donne lesbiche e bisessuali in Marocco, ogni tanto scoppia uno scandalo quando esce su YouTube un video di due ragazze che si baciano o viene pubblicato su Facebook una foto di due donne in atteggiamenti intimi. Qualche anno fa due ragazze, fotografate mentre si baciavano, sono finite in carcere e sono uscite dopo qualche tempo, dichiarate innocenti.

bacio donne arabe hammamFuga verso l’Europa

In Marocco ci sono anche luoghi e locali gay-friendly frequentati dalle lesbiche, ma le ragazze usano anche Facebook per conoscersi e incontrarsi in tutta privacy. Quando chatto con altre ragazze lesbiche o bisessuali che vivono in Marocco, spesso si sente che provano sensi di colpa, vergogna, paura a esprimersi. Le ragazze che dicono tra l’Europa e il Marocco, invece, di solito sono più coraggiose e molto più tranquille: credo che contano molto l’ambiente circostante, la famiglia, il nostro livello di accettazione della nostra sessualità e di fiducia in noi stesse. E anche la possibilità di parlare della nostra sessualità e di avere un gruppo di amicizie LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) è un grosso sostegno.

Ho visto che anche attiviste lesbiche che vivono in Marocco: sono molto coraggiose e sono anche dichiarate con tutt@, ma purtroppo sono sotto il tiro delle minacce e degli attacchi omofobi. Tante persone LGBTQIA che hanno iniziato a fare attivismo in Africa dopo un certo periodo di tempo sono dovute andare in Europa.

Note a margine

A margine, vorrei sfatare è il mito secondo cui tutte le donne in Marocco sono musulmane e arabe. Certo, la maggioranza delle donne sono musulmane: alcune mettono il velo, altre no, è una scelta personale che dipende dai casi e da quanto e come la persona pratichi la religione islamica. In Marocco le donne musulmane studiano e lavorano. Pensate che nell’859 d.C. a Fès una donna araba musulmana, Fatima bint Muhammad al-Fihriyya al-Qurashiya, ha fondato quella che è diventata l’Università al-Qarawiyyin, da alcuni considerata la prima università del mondo: nata come moschea, in questa istituzione culturale si studia tutta la scienza e da qui sono usciti tanti studiosi in medicina, in filosofia e in molte altre discipline.

E, anche se in Italia si sa poco, in Marocco ci sono anche donne cristiane ed ebree. In particolare, gli ebrei vivono in Marocco da secoli e molti sono stati accolti qui dopo che erano scappati dall’Europa: hanno trovato rifugio in Marocco, hanno costruito qui la loro vita, hanno la cittadinanza marocchina, parlano in arabo e praticano l’ebraismo.

Infine, non tutte le donne marocchine sono arabe: alcune appartengono al popolo amazigh (detto anche berbero), che è stato il primo popolo ad abitare il Marocco. Questo popolo ha la sua lingua, la sua tradizione, la sua cultura e la sua bandiera. Il berbero, che usa un alfabeto diverso da qualsiasi altra lingua e ha una grammatica diversa, è diventato lingua ufficiale e alcune scuole marocchine hanno iniziato insegnarlo.

H.M.
©2021 Il Grande Colibrì
immagini: elaborazioni da Sarah Pflug (CC0) / da Abdelmalek er (CC BY-SA 4.0) / da Pikist (CC0)

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