Skip to main content

Liza Lazerson, una blogger femminista che vive a Mosca, deve avere avuto una bella sorpresa quando ha visto che la sua copia russa delle “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, anziché riportare cento storie come nelle altre edizioni, ne aveva una di meno. Mancava, infatti, la storia di Coy Mathis, una ragazzina transgender di 11 anni che nel 2013 ha ottenuto un’importante vittoria legale che le ha permesso di usare il bagno delle ragazze nella sua scuola.

Contro la “propaganda gay”

Apparentemente, dato che Bombora, l’editore russo del libro, non ha rilasciato dichiarazioni, l’omissione sarebbe dovuta all’infausta legge russa contro la “propaganda delle relazioni non tradizionali verso i minorenni“, fortemente voluta dal presidente Putin nel 2013 per avvicinarsi ancora di più alla Chiesa ortodossa.

Secondo questa legge, gli editori russi possono scegliere se rimuovere qualsiasi contenuto che non condanni le vite delle persone LGBQTIA o vendere il libro sigillato con la scritta “Vietato ai minori di 18 anni“. Questo sistema, di fatto, uccide le vendite: come fa notare Lena Klimova, fondatrice del gruppo di supporto per adolescenti appartenenti alle minoranze sessuali Deti-404 (Bambini-404), già accusato di “propaganda gay”, “come lettrice non posso aprire il libro e sapere se può servirmi o meno“.

Lena ha scritto due libri che riguardano adolescenti LGBTQIA, entrambi pubblicati come vietati ai minori: era “l’unica opzione possibile“, anche se evidentemente assurda, visto che quei libri sono destinati a un pubblico di teenager. Così l’autrice si è vista costretta a mettere il suo stesso libro a disposizione online. In altri casi, alcune case editrici hanno deciso di tagliare parti di un libro o di riscriverle senza consultare gli autori, come è successo all’autrice statunitense Victoria Schwab.

Accettare la censura o no?

Comunque le due autrici delle “Storie della buonanotte”, le italiane Francesca Cavallo e Elena Favilli, sarebbero state a conoscenza della censura. “La storia di Coy Mathis è stata eliminata dall’edizione russa perché altrimenti il libro sarebbe stato censurato dal governoha dichiarato Cavallo al Corriere della Sera – Noi volevamo che comunque le bambine russe potessero essere esposte a queste storie, piuttosto che non pubblicare affatto il libro in russo“.

Si calcola che l’impatto della censura delle tematiche LGBTQIA abbia avuto, in questi anni, un “costo” vicino ai 900 milioni di dollari USA (quasi 800 milioni di euro). Oltre a questo tipo di censura, la legge contro la “propaganda gay” ha dato il via libera da un lato all’aumento delle chiusure di siti web e associazioni di aiuto per le minoranze sessuale, e dall’altro alle violenze sistematiche contro di loro.

Alessandro Garzi
©2018 Il Grande Colibrì
foto: la copertina del libro

Leggi anche:

Russia, assolto il minore accusato di “propaganda gay”
Russia, la roccaforte anti-gender dove muore la famiglia

One Comment

Leave a Reply