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Ecclesia de Lange, Greyson Thela, Thuli Mjwara e Hanzline Davids, che vivono tuttə in Sudafrica, avrebbero buone ragioni per allontanarsi dalla religione. Quando de Lange, un’ex ministra della Chiesa metodista dell’Africa meridionale, ha detto alla sua congregazione che aveva intenzione di sposare la sua compagna, è stata sospesa, punita e poi licenziata. Thela aveva appena 16 anni quando sua madre ha portato a casa un pastore evangelico per “scacciare l’omosessualità con le preghiere“. La madre di Mjwara, invece, non è riuscita nemmeno a parlare dell’omosessualità della figlia, ma ha organizzato una serie di sessioni di preghiera per poterla “liberare“.

Nonostante questo, invece di voltare le spalle alla religione, de Lange, Thela e Mjwara stanno sfidando l’omofobia religiosa con Inclusive and Affirming Ministries (Ministrə inclusivə e assertivə; IAM), un’organizzazione non governativa (ONG) che vuole “attivare le comunità di fede per riconoscere e celebrare le persone LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) in Africa“. “La religione è un ostacolo chiave da affrontare quando si promuovono i diritti delle persone LGBTQIA+” afferma de Lange, direttrice di IAM, associazione fondata in Sudafrica 25 anni fa e che ora lavora in nove paesi africani.

Pericoli in agguato

IAM cerca di contrastare i pregiudizi lavorando da un lato con le organizzazioni religiose per sfidare i loro preconcetti e, dall’altro, con le organizzazioni LGBTQIA+ africane per aiutarle a lavorare con le organizzazioni religiose. È un lavoro lento e difficile e ogni incontro deve essere attentamente organizzato per garantire la sicurezza del personale di IAM, che non lavora mai da solo. Le aggressioni sono relativamente comuni: il personale di IAM è stato espulso da una riunione in Malawi e gli è stato detto di non organizzare un seminario in Uganda perché non poteva essere garantita la sua sicurezza.

Le elezioni sono un momento particolarmente pericoloso, perché i politici conservatori spesso prendono di mira le persone LGBQTIA+ nelle loro campagne elettorali. “Lo abbiamo visto nelle elezioni in Malawi, in Zambia, in Zimbabwe e in Namibia” dice il coordinatore di processo di IAM Hanzline Davids, che nel 2015 si è dimesso da reverendo della Chiesa riformata unita in Sudafrica per paura di essere discriminato in quanto gay.

Alcune chiese in Sudafrica hanno dato rifugio alle comunità nere quando erano sotto attacco durante l’era dell’apartheid, ma pochissime si sono pronunciate o hanno agito contro la persecuzione delle persone LGBTQIA+, dice Thela: “Perché non possono fare la stessa cosa riguardo all’identità di genere e all’orientamento sessuale nel mondo di oggi, dal momento che le persone sono violentate e uccise?“.

chiesa cristiani crocifisso fulmineCostruire dialogo

I leader religiosi non solo non offrono sostegno, ma spesso diffondono attivamente l’omobitransfobia. Per cambiare questa mentalità, IAM utilizza “processi di dialogo trasformativo” e “conversazioni autentiche e produttive“, afferma de Lange. Durante questi dialoghi, IAM incoraggia a leggere in modo diverso la Bibbia. Ad esempio, la storia di Giuseppe e del suo manto dai mille colori diventa una parabola dell’accettazione della differenza. “Aprire le menti significa avere una conversazione in un ambiente in cui c’è diversità – sottolinea Davids – I leader religiosi magari dicono che non ci sono persone LGBTQIA+ nella loro congregazione e noi lo neghiamo e chiediamo se ne sono sicuri“.

Una delle affermazioni più comuni che il personale di IAM deve affrontare è che l’omosessualità sarebbe “non africana” e “occidentale“. Thela e Mjwara sono abili nel dimostrare che le persone LGBTQIA+ sono sempre esistite nella storia africana e che le relazioni omosessuali sono state criminalizzate solo con l’introduzione delle leggi coloniali occidentali. “Posso raccontarvi storie sulla regina Modjadji che aveva sposato delle donne, sui re africani che avevano sposato uomini, sugli ‘eunuchi’. In realtà a non essere africana non è la mia identità, ma l’omofobia” afferma Thela.

Anche i leader tradizionali riconoscono che ci sono sempre state persone che avevano relazioni omosessuali, aggiunge Mjwara. Per ottenere il sostegno della propria famiglia, alcune persone gay, lesbiche e trans sono diventate guaritrici tradizionali, perché in quel contesto la “fluidità sessuale” è accettabile, afferma Mjwara: “Si dice spesso che la persona ha ricevuto una chiamata ancestrale [a diventare unə guaritricə tradizionale; ndr] da parte di un’antenatə di un genere diverso e che per questo la persona è omosessuale“. Ma se le identità LGBQTIA+ fossero accettabili, aggiunge, le persone non dovrebbero fingere di ricevere questa chiamata.

Eppur si muove…

Anche se i progressi sono lenti, de Lange è incoraggiata dal diverso atteggiamento verso le relazioni omosessuali all’interno della Chiesa metodista, che ha moltə fedeli in tutta l’Africa meridionale, e della Chiesa riformata olandese, che opera in Sudafrica e Namibia. “Dopo molti anni di discussioni sulle relazioni omosessuali, all’improvviso, l’anno scorso, la Chiesa metodista ha cambiato la sua politica e ora celebra le unioni tra persone dello stesso sesso a tutti i livelli, dal clero fino allə fedeli” afferma de Lange a proposito della chiesa che l’ha scacciata nel 2010.

De Lange parla anche della creazione di una rete regionale in Africa meridionale e orientale – “e abbiamo messo un piede anche in Africa occidentale” aggiunge come prova del fatto che il lavoro di IAM sta iniziando a fare la differenza. Nel frattempo, Davids sottolinea che nel 2019 l’Alta corte del Botswana ha decretato che la criminalizzazione del sesso consensuale tra persone dello stesso sesso, presente nel codice penale del paese, era incostituzionale.

ragazze africane lesbiche sorridentiLa sfida evangelica

Tuttavia, IAM ha faticato a impegnarsi con la comunità cristiana evangelica, che crede in un’interpretazione letterale della Bibbia e ha anche un enorme sostegno finanziario. “Noi celebriamo la diversità e crediamo che tutta la creazione rifletta l’immagine di Dio, ma la comunità evangelica cerca di cambiare ciò che Dio ha creato, dicendo che è danneggiato o che c’è qualcosa che non va” dice de Lange.

Secondo lei, il controverso telepredicatore nigeriano TB Joshua, che sostiene di scacciare il “demone dell’omosessualità” dallə fedeli con gli esorcismi, ha usato la paura per costringere le persone a essere ciò che non sono. “Non c’è amore, non c’è rispetto. Vengo da un ambiente evangelico e so che molti dei sermoni sono intrisi di paura – dice – Perché prega affinché una persona omosessuale diventi etero? Questo punto di vista non tollera la diversità: dovresti conformarti alla visione dominante, quindi negare te stessə, per stare bene con Dio”.

Una lotta personale

A causa delle proprie lotte personali, chi lavora a IAM è sensibile alle sfide che le persone LGBTQIA+ cristiane devono affrontare. De Lange ha cercato per anni di negare la propria sessualità dopo che le era stato detto che non poteva essere cristiana e lesbica. Si era persino unita a Exodus International, il movimento cristiano “ex gay” che alla fine ha chiuso nel 2013 scusandosi per aver cercato di “convertire” le persone LGBQTIA+ all’eterosessualità. “Ho capito che è meglio essere rifiutata per quello che sono, piuttosto che essere accettata per quello che non sono” dice de Lange.

Anche Thela ha lottato per accettarsi: “Ho combattuto un conflitto interno quando ho cercato di allontanare l’omosessualità da me stesso. Hanno inculcato nelle nostre teste l’idea che dobbiamo considerare noi stessə come il problema, perché lo dice un uomo dal pulpito“. E Mjwara aggiunge: “Dovresti essere in grado di entrare in uno spazio e sentirti al sicuro quando dici: ‘Sono una credente queer nera’. Il cristianesimo riguarda la fede, riguarda l’amore, riguarda il ricevere sostegno dai tuoi fratelli e dalle tue sorelle. Nel momento in cui diventa odio e controllo, non è più cristianesimo“.

Kerry Cullinan per openDemocracy
traduzione di Pier Cesare Notaro
©2021 openDemocracy / Il Grande Colibrì
immagini: elaborazione da Valeria Rodrigues (CC0) / da gasolina61 (CC0) / da MaxPixel (CC0)

 

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